Scrima: preoccupanti i dati sul precariato
Il triste fenomeno della precarizzazione del lavoro nella scuola non è stato risolto e sicuramente non si risolve con affermazioni enfatiche ed elettoralistiche.
Oggi, sia per quanto riguarda i docenti che il personale ATA, i numeri veri dicono che la situazione dei precari ha raggiunto cifre da capogiro: decine e decine di migliaia per i due profili professionali.
C’è poco da menar vanto se si considera che le immissioni in ruolo - con particolare riferimento a quelle annunciate, non coprendo neppure le uscite per pensionamento - restano enormemente insufficienti per la copertura di tutti i posti vacanti.
Il piano triennale di immissioni a cui si fa riferimento è ben distante dalla precisa volontà espressa dal parlamento di coprirli tutti con incarichi a tempo indeterminato.
Così come i dati forniti per il recupero della dispersione scolastica, assestatasi sul 22%, stanno a dimostrare la drammaticità della situazione dal momento che siamo ancora ben distanti dalla media europea e dall’obiettivo di Lisbona (10% entro il 2010).
Per la CISL Scuola la realtà dimostra ampiamente che le politiche messe in atto in questo quinquennio hanno penalizzato oltremodo la scuola pubblica statale, i suoi lavoratori e gli studenti.
Il Paese e la scuola non possono più sopportare interventi penalizzanti che incidono sulla qualità dell’azione educativa e didattica e che addirittura mettono a rischio lo stesso esercizio del diritto allo studio.
Francesco Scrima (segretario Generale CISL SCUOLA)
Roma, 15 marzo 2006
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