La centralità della scuola va sostenuta anche con risorse adeguate per il rinnovo del contratto. Incontro Ministero-Sindacati del 18 novembre
Il nodo delle risorse finalizzate al rinnovo dei contratti pubblici nel disegno di legge di bilancio per il 2021 non poteva certamente essere sciolto nell’incontro del 18 novembre 2020 col Ministero dell’Istruzione, trattandosi di decisione assunta dal Consiglio dei Ministri e già contestata dalla Confederazioni dopo il confronto col premier Conte: la CISL Scuola ha voluto comunque ribadire l’insufficienza di uno stanziamento al momento inadeguato rispetto all’obiettivo, che resta prioritario, di un riallineamento delle retribuzioni a livello europeo. Valorizzare anche economicamente le condizioni di lavoro del personale scolastico è ancor più necessario in una situazione che richiede a tutti un impegno straordinario per garantire l’esercizio del diritto allo studio in un frangente di complessità senza precedenti. Per queste ragioni, in assenza di un impegno a incrementare di almeno 600 milioni le risorse per i rinnovi contrattuali, sarà inevitabile il ricorso alla mobilitazione della categoria, in linea con le richieste avanzate dalle Confederazioni e con le azioni già decise da altri settori del lavoro pubblico. La CISL Scuola ha proposto al riguardo anche di prevedere un fondo specifico per il settore scuola, come già avvenuto con la legge di bilancio per il 2018, finalizzato alla valorizzazione professionale e al supporto formativo sia del personale di ruolo che di quello precario, per il quale vanno rese fruibili le risorse della card docente.
In avvio dell’incontro, dopo l’introduzione del Capo di Gabinetto, il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro, Salvo Milazzo, ha illustrato le misure contenute nel disegno di legge di bilancio per il 2021 riguardanti in modo specifico la scuola, ricordando che si tratta di un testo base che affronta ora l’esame delle Camere.
In particolare il DDL prevede:
- la stabilizzazione in tre anni di circa 25.000 posti per il sostegno, operazione che vedrà in parallelo un’azione congiunta con il Ministro dell’Università per un incremento degli accessi al TFA e stanziamenti per la formazione dei docenti impegnati nelle classi con alunni disabili
- lo stanziamento di fondi per l’acquisto di attrezzature tecniche e sussidi didattici
- la trasformazione dei contratti a tempo parziale del personale LSU in contratti a tempo pieno e la copertura di 2.288 posti vacanti e disponibili nell’organico di diritto del personale ATA
- la proroga al 30 giugno dei contratti attualmente stipulati con gli assistenti tecnici utilizzati nel primo ciclo stabilizzando in organico 1.000 posti per le medesime finalità
- l'incremento dell’organico della scuola dell’infanzia con 1.000 posti per il potenziamento
- interventi sul sistema informativo Sidi e finanziamenti per lo sviluppo tecnologico, l’innovazione didattica e il rafforzamento delle equipe formative territoriali
- interventi per il rafforzamento del sistema 0-6 e finanziamenti per il sistema duale
Previsto infine l’incremento dei fondi sulla legge 440/97 e di quelli per l’edilizia scolastica e per il trasporto scolastico, di cui vi è immediata urgenza in vista del ritorno alle attività in presenza. Il dott. Milazzo, assicurando l’impegno a risolvere le criticità legate alla questione del FUN per i Dirigenti Scolastici, ha dichiarato che per l’anno in corso non vi saranno riduzioni di organico, avendo acquisito su questo esplicito parere formale del MEF.
Ha voluto inoltre sottolineare come l’intervento in legge di bilancio, nel quale l’istruzione viene assunta come settore di investimento e non semplicemente di costo, punti a recuperare gradualmente gli 8 miliardi sottratti alla scuola in precedenti operazioni di taglio, sia pensato in un’ottica ispirata all’unitarietà del sistema, volta a evitare che prevalga un “regionalismo delle disuguaglianze”.
Sulla necessità di costruire le condizioni perché il rientro a scuola avvenga quanto prima e in sicurezza si è soffermata nel suo intervento la segretaria generale CISL Scuola, Maddalena Gissi, la richiesta di un forte coinvolgimento delle parti sociali, l’accesso ai dati relativi alla diffusione del contagio nelle scuole e allo stato di avanzamento delle misure previste per contrastarlo, esprimendo apprezzamento per la ripresa degli incontri del tavolo nazionale per la sicurezza nelle scuole, cui deve fare riscontro una valorizzazione dei tavoli previsti a livello locale.
Oltre alle considerazioni riportate in apertura e relative alla insufficienza delle risorse stanziate per i rinnovi contrattuali, la CISL Scuola ha evidenziato come sia indispensabile inserire nella legge di bilancio un’esplicita previsione di interventi per modificare i parametri del dimensionamento scolastico e per ridurre il rapporto alunni/classe. Sull’incremento dell’organico di diritto per il sostegno, la CISL Scuola ha chiesto di rendere da subito molto più consistente la quota prevista per il 2021/22, troppo limitata e insufficiente a coprire il fabbisogno di stabilità e continuità, oggi compromesso in gran parte dall’altissimo numero (oltre 90.000) di posti affidati a personale precario. Un impegno più consistente è stato chiesto anche rispetto agli organici della scuola dell’infanzia, perché i 1.000 posti in più non coprono tutte le necessità di un settore che oggi peraltro assicura su tutto il territorio nazionale l’attività in presenza. Va reso inoltre più incisivo l’intervento sugli organici del personale ATA, mentre all’incremento dei fondi della legge 440 dovrebbe accompagnarsi – ma al momento non se ne trova traccia - anche un rifinanziamento dei fondi per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF) e un intervento risolutivo per la questione FUN. Pressante infine la richiesta di aprire un tavolo su reclutamento e abilitazioni, soprattutto tenendo conto delle difficoltà già sperimentate nella copertura dei posti vacanti e che rischiano di vanificare in gran parte anche gli obiettivi assunti in legge di bilancio sull’incremento dell’organico di sostegno. Sempre al fine di rimuovere gli ostacoli in materia di copertura dei posti vacanti, la CISL Scuola ha chiesto ancora una volta di rivedere la norma sull’obbligo di permanenza quinquennale dei neo assunti.
Il dott. Milazzo, che già nella sua introduzione aveva dichiarato l’apprezzamento per l’operato delle organizzazioni sindacali, riconoscendone il ruolo prezioso svolto a livello nazionale e territoriale nelle sedi di confronto che vedono coinvolta una pluralità di soggetti, si è detto disponibile a tenere in attenta considerazione osservazioni e proposte delle parti sociali, impegnandosi a dare continuità al confronto in un’ottica di valorizzazione delle relazioni sindacali già formalizzata con la dichiarazione congiunta allegata al CCNI sulla didattica a distanza.
La CISL Scuola attende ora dal Governo nel suo complesso un atteggiamento diverso, di maggior attenzione e disponibilità al confronto con le parti sociali; stanziare le risorse necessarie per rinnovare i contratti è insieme una risposta alle attese di chi lavora e un sostegno concreto a settori che garantiscono in tutto il Paese l’esercizio di diritti fondamentali. Valorizzare il confronto con le parti sociali è un importante contributo al rafforzamento dell’unità e della coesione di cui il Paese ha bisogno per affrontare e vincere la sfida dell’emergenza in atto.