"Accordo Quadro" sulla riforma degli assetti contrattuali. L'Ufficio Studi della CISL: "Con il nuovo modello salari più alti"
«Sono sbagliate le valutazioni della CGIL sulle presunte perdite salariali dell'Accordo Quadro (sottoscritto lo scorso 22 gennaio) sulla "riforma della contrattazione". Non è vero che il nuovo indicatore di riferimento della contrattazione ("l'indice armonizzato dei prezzi al consumo"), depurato dei prezzi dell'energia importata, sia più svantaggioso rispetto alla situazione precedente. Lo dimostrano in modo inequivocabile i dati sia riferiti al passato che al futuro.
Per quanto riguarda il passato, la CGIL riferisce le sue proiezioni sull'ipotizzata minore dinamica salariale, al periodo 2004-2008. L'accordo del 1993 prevedeva di legare gli incrementi retributivi nazionali al tasso di inflazione programmato.
Prendendo a riferimento il periodo 2004-2008 il Tasso Inflazione Programmata cumulato è cresciuto del 9%; il nuovo accordo avrebbe consentito un incremento retributivo pari all'11,3%, superiore di 2,3 punti all'incremento dell'inflazione programmata.
Il nuovo modello contrattuale applicato al periodo 2004-2008 avrebbe assicurato pertanto un incremento retributivo nazionale superiore all'accordo precedente di almeno € 600.
Prendendo a riferimento l'ultimo decennio, secondo i dati Eurostat nel periodo 1997-2007 il nuovo indice previsto dall'accordo sarebbe cresciuto in Italia del 23,8% rispetto al 23,3% dell'indice dei prezzi al consumo famiglie operai e impiegati, vale a dire dell'inflazione reale rilevata dall'ISTAT.
La CGIL ignora inoltre che l'indicatore preso a riferimento dall'Accordo Quadro ha avuto una dinamica superiore all'altro ben in sette degli undici anni. Infatti, l'indice armonizzato europeo (IPCA) è un indicatore più dinamico dell'inflazione, più veloce rispetto al riferimento tradizionale per i contratti, dell'indice famiglie operai ed impiegati.
Per quanto riguarda il futuro, per il triennio 2009-2011 il nuovo indicatore IPCA è sicuramente più vantaggioso del tasso di inflazione programmata. Inoltre, per la caduta dei prezzi del petrolio le previsioni sono che l'indice depurato prezzi energia sarà più dinamico rispetto all'indice complessivo. Secondo i tre maggiori centri di previsione (CER, Prometeia, Ref) per il 2009 il nuovo indicatore previsto dall'accordo depurato prezzi energia dovrebbe essere superiore di almeno lo 0,5% rispetto all'indice non depurato.
Diversamente da quanto affermato da alcuni commentatori, l'Accordo Quadro non prevede la riduzione del valore punto, cioè della retribuzione su cui si applicano gli aumenti contrattuali dell'inflazione prevista. E' previsto un valore retributivo medio, definito dalle specifiche intese nei diversi comparti, che non potrà in nessun modo essere inferiore a quanto già previsto nei singoli Contratti Nazionali di Lavoro.
L'Accordo Quadro, inoltre, definisce altri sicuri miglioramenti rispetto al passato:
- la copertura economica dei nuovi contratti dalla data di scadenza dei precedenti, che potrà rimediare al fatto che nel recente passato si sono persi molti mesi e in qualche caso anche anni di aumenti contrattuali;
- la riduzione della tassazione sui premi di secondo livello che porterà fin dal 2009 un incremento netto delle retribuzioni da € 250 a € 400 annui (su redditi da lavoro compresi tra € 15mila e 30mila lordi).
E' prevista, inoltre, per chi non potrà godere dell'estensione del secondo livello di contrattazione e dell'aumento del salario di produttività, a livello aziendale e territoriale, un elemento retributivo di garanzia che oggi nelle poche realtà in cui agisce ha un valore di circa € 300 annui.
Perché questi dati non sono stati conteggiati dalla CGIL?
Tutti questi motivi confermano la positività dell'accordo quadro stipulato nei giorni scorsi. Chiediamo alla CGIL di non disorientare ulteriormente i lavoratori diffondendo false verità sui dati dell'accordo ma di esaminare con coerenza i contenuti dell'accordo rispetto alla piattaforma condivisa presentata da CGIL CISL UIL nel maggio 2008 e conseguentemente riscontrare che i punti principali di quella piattaforma sono affermati nell'Accordo Quadro».
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