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La scuola cattiva è questa
«La buona scuola non sono le lavagne interattive e non è neppure l’introduzione del coding, la formazione dei programmi telematici; non sono le attrezzature, e al limite - esagero - neppure gli insegnanti. La buona scuola è innanzi tutto un’idea. Un’idea forte di partenza circa...
Il passo lento della politica sulla riforma della scuola
La velocità sembra essere il requisito essenziale dell'azione del governo e la recente battuta d'arresto sull'istruzione ha suscitato interrogativi. Ma c'è da chiedersi, anzitutto, come mai si fosse pensato a un decreto per un cambiamento così importante (Paolo Franchi, Corriere...
Scrima: «Stabilizzare i precari è la vera urgenza»
Dopo l’ennesima fumata nera sui provvedimenti per la scuola, si può vedere quali frutti sta dando la presunzione del governo di fare tutto da solo: il nulla più totale. Incapace di trovare soluzioni ai problemi, il tanto sbandierato decisionismo sta solo causando un pericoloso...
Scrima: «Da una democrazia sbrigativa nasce la cattiva scuola»
Se le indiscrezioni che circolano troveranno conferma nelle decisioni del prossimo consiglio dei ministri, il governo si appresta non a “riformare” la scuola, ma a metterla a soqquadro. Scorrendo le ipotesi che vengono formulate su organici, programmi di insegnamento,...
Scrima: «No a interventi per legge sugli stipendi della scuola»
Quando la presentazione di un progetto viene rinviata, i motivi possono essere due: serve un sovrappiù di riflessione o ci sono difficoltà impreviste. Se nel caso dei provvedimenti sulla scuola il motivo fosse il primo, ne saremmo lieti, anche se la pausa necessaria sarebbe ben...
Scrima: la buona scuola del governo? Una presa in giro
Ogni giorno che passa appare sempre più chiaro che la proposta del governo sulla scuola è una colossale presa in giro. Nessuna soluzione vera per i precari: un premier illusionista vuol far credere che li assumerà tutti, in realtà decine di migliaia rischiano di perdere il...
La Buona scuola? Frutti acerbi per tutti (precari inclusi)
La Buona Scuola stenta a procedere, il carburante che alimenta il motore non può essere solo quello delle ambizioni. La vera prova è, come sempre, l'impatto con la realtà e la complessità dei problemi che si vogliono affrontare (Gianna Fregonara sul Corriere della Sera di...
Mantenere il liceo classico e innovare col digitale
Ciò che serve davvero alla scuola per un cambiamento che non sia solo fine a sé stesso, ma autentica ed efficace innovazione (Mario Pirani su La Repubblica del 26 gennaio 2015)
La «buona scuola» rimandata a febbraio
"L'insegnamento non si può equiparare a una qualsiasi attività professionale. Stiamo parlando del nostro futuro. Non di una semplice questione tecnico-organizzativa. Chi tocca la scuola si brucia le mani. È facile discuterne, più difficile agire. Questo vale sia a livello...
Scatti di anzianità, se ne discuta in sede contrattuale
Giungono ormai ogni giorno – e oggi dalla ministra Giannini - segnali di apertura alla discussione su un tema, quello delle progressioni economiche del personale scolastico, su cui il governo ha raccolto fino ad oggi più critiche che consensi. Noi avevamo da subito evidenziato i...
La Buona Scuola tra azzardi e scarse risorse
«Logica vorrebbe che, prima di stabilire quanti docenti assumere, si capisse quali ci servono - le competenze di insegnamento davvero utili alle scuole – e dove. La Buona Scuola fa il contrario.» (Andrea Gavosto, La Stampa, 23 novembre 2014)
Buona Scuola, in Lombardia documento unitario dei sindacati
Anche in Lombardia, come in altre regioni, i sindacati hanno detto la loro sulle proposte governative. In un incontro a cui avrebbe dovuto partecipare anche la ministra Giannini, che invece non è stata presente, la segreteria regionale Cisl Scuola, insieme a quelle delle altre...
"Il web è vecchio come l'Agorà". A proposito di consultazioni...
Dal sito della Cisl Scuola del Lazio una nota di riflessione e commento alla consultazione on-line sul rapporto "Buona Scuola"...
Su "La Buona Scuola" una riflessione di Giuseppe Cosentino
Giuseppe Cosentino, a lungo dirigente del Ministero dell'Istruzione, dove ha svolto fino al 2011 il ruolo di Capo Dipartimento Istruzione, ha condotto un'analisi dettagliata del rapporto sulla Buona Scuola come contributo nell'ambito di una sua collaborazione con la Fondazione...
Sulla Buona Scuola documento dei sindacati scuola del Lazio
Consegnato all'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, che l'aveva espressamente richiesto nel corso di un incontro organizzato nell'ambito delle "consultazioni" sulla Buona Scuola, un documento che la CISL Scuola regionale ha condiviso con Flc CGIL e UIL Scuola.
Documento della Cisl Scuola Sicilia sul rapporto Buona Scuola
La segreteria regionale Cisl Scuola della Sicilia ha sintetizzato in un documento gli esiti del proprio percorso di consultazione sulle proposte del Governo sulla scuola. Nove incontri che hanno interessato tutte le strutture territoriali, presenti con i propri organi statutari...
Così la scuola può aiutare l'occupazione
Investire sul rapporto scuola-lavoro. Come in altri paesi, a partire dalla Germania. Anche le linee guida sulla Buona Scuola mostrano al tema ben poca attenzione. Su La Stampa del 18 ottobre un articolo essenziale e incisivo di Walter Passerini
"Per costruire la buona scuola...". Tavola rotonda il 15 ottobre
L’Assemblea Nazionale che si svolge a Bagni di Tivoli dal 14 al 16 ottobre affronta fra gli altri temi la proposta sulla Buona Scuola su cui è in corso in queste settimane la consultazione promossa dal governo. Una nostra prima valutazione del documento presentato a palazzo...
Noi e la buona scuola. Prime note di commento alle linee guida del governo
Presentato il 18 settembre con una conferenza stampa di Raffaele Bonanni e Francesco Scrima presso la sede CISL di via Po a Roma, il dossier della Cisl Scuola ("Noi e la buona scuola") propone una lettura commentata dei capitoli in cui...
E' il nostro futuro, serve cominciare bene
Dalle pagine de Il Tempo (16 settembre 2014) Giuseppe Fioroni, parlamentare del PD e già ministro dell'Istruzione, interviene sul progetto scuola presentato dal governo e lo fa con osservazioni puntuali in cui, muovendo dalle condizioni di fattibilità e dalle modalità del...
Com'è, come si elegge e come funziona la RSU
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
ISTRUZIONI PER GLI SCRUTATORI
Normativa principale di riferimento
N.B.: la nuova ipotesi di Accordo Nazionale Collettivo Quadro definita il 16 novembre 2021, non essendo stata sottoscritta entro il 31 gennaio, non trova applicazione per il rinnovo RSU 2022; resta pertanto pienamente vigente il Contratto Collettivo Nazionale Quadro del 1998.
Protocollo sulle procedure elettorali 2022
Firmato il 7 dicembre 2021, fra ARAN e otto organizzazioni sindacali, il nuovo Protocollo che definisce la tempistica delle procedure elettorali per il rinnovo delle RSU in tutti i comparti del lavoro pubblico. Le votazioni avranno luogo nei giorni 5, 6 e 7 aprile 2022.
Entro il 14 gennaio in ogni comparto si dovrà procedere alla mappatura delle sedi di contrattazione integrativa in cui si svolgeranno le operazioni di voto, ma tale adempimento non riguarda la scuola, in quanto è già individuata a tale livello la sede di contrattazione integrativa, per cui le votazioni avverranno come di consueto in ciascuna istituzione scolastica, senza alcuna possibilità di prevedere articolazioni o aggregazioni diverse.
La tempistica concordata fra le parti prevede al 31 gennaio l’annuncio delle elezioni e il formale avvio delle procedure elettorali, fissando al 25 febbraio il termine per la presentazione delle liste da parte delle organizzazioni ammesse a concorrere. Rientrano tra queste, senza necessità di alcun ulteriore adempimento, le organizzazioni sindacali di categoria rappresentative indicate nel CCNQ di distribuzione delle prerogative sindacali del 2017 così come modificato dal CCNQ del 19 novembre 2019, le organizzazioni sindacali aderenti alle confederazioni firmatarie del protocollo e le altre organizzazioni sindacali che comunque abbiano già aderito all’Accordo quadro del 7 agosto 1998 per la costituzione delle RSU in occasione di precedenti elezioni.
Altre diverse organizzazioni per poter presentare liste dovranno, entro il 25 febbraio 2022, produrre formale adesione all’Accordo quadro del 7 agosto 1998 per la costituzione delle RSU, dichiarare inoltre di applicare le norme sui servizi pubblici essenziali di cui alla legge 146/1990.
La necessità che le liste dei candidati siano espressione di un’organizzazione sindacale risponde ad una delle finalità del voto, che non è solo l’elezione dei componenti delle RSU: il numero complessivo dei voti ottenuti da ciascuna organizzazione concorre infatti a determinarne il livello di rappresentatività riconosciuto nell’ambito di ogni comparto contrattuale, attraverso un calcolo che tiene conto per ogni sigla del numero degli associati e del numero dei voti ottenuti nelle elezioni delle RSU.
Rinviando al prospetto contenuto nel protocollo per una più dettagliata descrizione degli adempimenti e delle relative scadenze, è da evidenziare la presenza di una dichiarazione congiunta allegata al protocollo stesso nella quale si prevede la convocazione all’ARAN delle parti firmatarie, tra il 10 e il 15 gennaio, per “una ricognizione volta a monitorare la situazione pandemica in rapporto all’avvio delle procedure elettorali”.
I nostri manifesti
L’ elenco delle FAQ è di volta in volta integrato in base ai quesiti via via pervenuti,
senza modificare la loro numerazione progressiva.
1 - Il personale sospeso può votare? Può essere votato?
Il personale sospeso per inadempimento degli obblighi vaccinali, essendo personale in “forza” presso una Amministrazione o sede di RSU, mantiene il diritto all’elettorato attivo. Per quanto attiene all’accesso ai locali, al fine di esercitare il diritto di voto, l’Aran ha chiarito che devono essere rispettate in ogni caso tutte le indicazioni e prescrizioni previste dal datore di lavoro e/o dal legislatore, ivi incluso, allo stato attuale, l’esibizione del greenpass. L’Aran inoltre ha chiarito che l’eventuale sospensione del rapporto di lavoro, per inadempimento degli obblighi vaccinali, non comporta la perdita del diritto all’elettorato passivo.
2 - Il personale in aspettativa può votare?
Sì, il personale che si trova in aspettativa (maternità, congedo biennale per assistenza disabile) conserva l’elettorato attivo cosi come tutti i dipendenti in forza all’amministrazione anche se non effettivamente in servizio (ad esempio il personale beneficiario delle prerogative sindacali). Il personale in assegnazione provvisoria o utilizzazione esercita il diritto di voto presso la sede di servizio. Secondo l’Aran dal novero dei soggetti titolari dell’elettorato attivo restano esclusi coloro che, pur dipendenti dell’Amministrazione, prestano la loro attività in altra amministrazione/ente/ufficio sede afferente a diversa RSU ovvero usufruiscano di un istituto contrattuale o previsione normativa finalizzata a consentire al lavoratore di svolgere un’altra attività presso soggetti pubblici o privati (ad esempio in via esemplificativa e non esaustiva si fa riferimento a fattispecie quali il mandato parlamentare, l’aspettativa senza assegni di cui all’art. 18 della legge n. 183/2010, aspettativa per conferimento di incarichi dirigenziali ai sensi dell’art.19 del D.Lgs.165/2001).
3 - Le nomine dei componenti delle commissioni possono essere effettuate da tutte le sigle sindacali?
No, le nomine dei componenti delle commissioni possono essere effettuate solo dalle organizzazioni che presentano liste.
4 - Il personale in congedo biennale per assistenza a disabile può sottoscrivere la lista?
Sì, in quanto lavoratore titolare di diritto all’elettorato attivo e passivo nell’amministrazione/sede RSU.
5- Il personale in servizio all’estero può votare?
Sì. Al personale in servizio presso gli istituti italiani di cultura all’estero è assicurata un’idonea rappresentanza nelle RSU, attraverso specifici collegi elettorali nella sede di servizio all’estero.
6 - Il presentatore di lista può essere anche tra i firmatari della lista stessa?
Sì, se è dipendente della stessa Istituzione scolastica in cui la lista viene presentata (ricordiamo che la lista può essere presentata da un dirigente dell’organizzazione sindacale o da un dipendente a tal fine delegato)
7 - I candidati possono sottoscrivere la propria lista?
Sì, chi è candidato può anche essere sottoscrittore della propria lista.
8 - Quali requisiti deve avere il personale a tempo determinato per godere dell’elettorato passivo (potersi candidare ed essere eventualmente eletto)?
Il personale a tempo determinato è titolare dell’elettorato passivo se è titolare di un incarico annuale (31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).
9 - Il dipendente può candidarsi nella lista presentata da sigla sindacale differente rispetto a quella di appartenenza?
Sì, non esiste alcun vincolo tra eventuale iscrizione a un sindacato e candidatura. Il dipendente può candidarsi in una lista presentata da una sigla diversa da quella alla quale è iscritto, o non essere iscritto a nessuna sigla sindacale.
10 - Il direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA) e il collaboratore vicario sono candidabili nelle liste RSU?
Sì, sia il DSGA che il collaboratore vicario esercitano elettorato attivo e passivo (possono candidarsi ed essere eletti).
11 - Il dipendente che ricopre l’incarico di consigliere comunale può essere candidato?
Sì, un consigliere comunale può candidarsi, ma al momento della eventuale elezione si verifica una situazione di incompatibilità che comporta la decadenza dalla carica di Rsu se l’interessato non si dimette da consigliere comunale.
12 - Il personale con contratto Covid fino al 31 marzo esercita l’elettorato attivo?
Ad oggi no poiché beneficiano dell’elettorato attivo tutti i lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro a tempo determinato in forza all’Amministrazione alla data di inizio delle votazioni (5 aprile). Conseguentemente non ha diritto nemmeno all’elettorato passivo (non può essere candidato). Potrà votare qualora il contratto alla scadenza del 31 marzo venga prorogato.