Esami di Stato e valutazione degli studenti che scelgono l'insegnamento della religione o le attività alternative
Sempre rispettosa dei pronunciamenti della magistratura, la CISL Scuola manifesta pur tuttavia grande perplessità sulla recente ordinanza del TAR Lazio che, modificando suoi orientamenti passati, ha bloccato - in via cautelare - la parte dell'Ordinanza Ministeriale sugli Esami di Stato in cui si riconosce che la frequenza dell'insegnamento della religione cattolica o dell'attività alternativa concorre in sede di scrutinio finale all'attribuzione del credito scolastico, che ogni consiglio di classe assegna agli studenti in relazione all'andamento degli studi.
Appare, infatti, messo in discussione uno degli assi culturalmente rilevanti del modello dei nuovi Esami di Stato, laddove nella valutazione finale del ciclo di studi superiori si punta a valorizzare le esperienze scolastiche ed extrascolastiche degli studenti, coerenti alla scelta del percorso scolastico.
Su questo piano, lontano da schematici e fuorvianti approcci ideologici, la CISL Scuola chiede al MPI una pronta azione chiarificatrice, necessariamente tempestiva in relazione all'approssimarsi delle operazioni di fine anno, a garanzia della trasparenza della valutazione cui gli studenti e le loro famiglie hanno diritto e dell'attività professionale di tutti gli insegnanti.
Roma, 29 maggio 2007
La Segreteria Nazionale CISL Scuola
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