Smartphone a scuola: opportunità, rischio o entrambi? Intervista a Ivana Barbacci su "La svolta"
Al problema degli smartphone a scuola, oggetto della recente e discussa circolare del Ministro Valditara (che in fondo ribadisce quanto già a suo tempo scritto dall’allora ministro Fioroni), e in generale sull'uso delle tecnologie digitali nelle fasce d'età più basse, Caterina Tarquini dedica un pezzo interessante sulla testata online La svolta. «Sembrerebbe una cosa semplice da mettere in atto – scrive la giornalista -, ma si tratta ormai di dispositivi talmente pervasivi e integrati nella nostra quotidianità, che non è così facile separarsene: né per gli adulti, né per i bambini. Nemmeno a scuola».
L’articolo della Tarquini riporta sul tema le considerazioni della segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci, che sottolinea come la pandemia da Covid-19 «ha condotto a un punto di non ritorno tra il prima e il dopo: ha fatto entrare, per necessità, lo strumento digitale nella didattica. Non solo per fruire di contenuti e materiali, ma anche per mantenere contatti e relazioni con insegnanti e compagni».
«Naturalmente è un linguaggio che va governato» osserva Ivana Barbacci, «Deve sussistere un certo grado di consapevolezza tra gli adulti nell’introdurre questi strumenti e nell’educare i bambini e i ragazzi al loro utilizzo. La scuola, gli insegnanti e i genitori hanno una grande responsabilità in questo senso: devono sempre affiancare al digitale esperienze interpersonali, devono far uscire i bambini dalle loro stanze, spingerli a intraprendere sport, attività all’aria aperta, laboratori teatrali».
Dal link il testo integrale dell'intervista