Ministro e sindacati a confronto sul rinnovo contrattuale per l'area della dirigenza scolastica
In vista dell’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale si è svolto mercoledì 8 settembre, anche per l’Area Istruzione e Ricerca, il confronto preventivo con le organizzazioni sindacali per la redazione dell’Atto di Indirizzo, come previsto nel Patto per la Scuola.
Le problematiche relative alla Dirigenza sono certamente ben note al Ministro, il quale tra l’altro ha partecipato il 7 maggio scorso ad un incontro in streaming, durante il quale sono state illustrate dai rappresentanti di CISL Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Snals Confsal e da alcuni dirigenti scolastici diverse criticità vissute dalla categoria.
Nel corso dell'incontro, il Segretario nazionale confederale CISL Angelo Colombini ha sottolineato la necessità di tenere presente il quadro generale delle riforme previste nel PNRR e di valorizzare l’esperienza professionale dei dirigenti anche maturata durante il periodo di pandemia. Formazione ed effetti della digitalizzazione, nuove forme di organizzazione del lavoro, dovranno necessariamente essere regolamentati dal nuovo contratto.
Se il rinnovo contrattuale richiede azioni coerenti nel quadro delle previsioni del PNRR, non meno ineludibili sono gli interventi da prevedere in legge di bilancio, per stanziare le necessarie risorse. Tutte le sigle sindacali hanno sottolineato l'urgenza della questione retributiva, legata da un lato all’incapienza del FUN e dall’altro alla necessità di sanare le disparità con gli altri dirigenti dello Stato. Se il rinnovo del CCNL non è accompagnato da specifici stanziamenti, ben difficilmente si potrà uscire da una situazione che vede ancora oggi, in alcune regioni, i dirigenti neonominati non percepire la retribuzione di parte variabile spettante, mentre per tutti gli altri colleghi si prospetta, a seguito della ultrattività dei contratti, persino l’eventualità di dover restituire quanto percepito.
Accanto a quello retributivo, vi è un tema che deve essere fondamentale in questo rinnovo contrattuale e cioè la valorizzazione della specifica professionalità del dirigente scolastico. La rincorsa di illusioni pseudo manageriali ha fatto perdere di vista in questi anni la specificità formativa della professione, esponendo il dirigente scolastico a richieste sempre più pressanti che sottraggono spazio di riflessione e di intervento sulla programmazione educativa, a favore di una manifesta ed estesa burocratizzazione delle attività.
La CISL scuola ritiene necessario restituire i dirigenti scolastici alla loro professione, spesso stravolta e ostacolata da una serie di incombenze che nulla hanno a che fare con le finalità affidate alla scuola.
Questi due grandi temi, riconoscimento retributivo e valorizzazione della specifica professionalità, saranno alla base delle nostre richieste contrattuali.
Rispetto agli interventi puntuali sul testo contrattuale, siamo profondamente convinti che occorra rivedere il disegno del sistema delle relazioni sindacali, perché in questi anni alcuni istituti contrattuali sono risultati inesigibili e tutt’oggi molte parti del CCNL 2018 non sono attuate. Alcune materie devono essere ricondotte alla contrattazione, mentre occorre riflettere sull’istituto del Confronto, frequentemente esauritosi nella declaratoria di posizioni di cui ci si è dato reciprocamente atto, senza farne seguire una fase di composizione o di avvicinamento.
Nell’incontro odierno stati richiamati molti temi per i quali è stata richiesta una trattazione nell’Atto di Indirizzo, tutti ben noti e su cui da tempo le parti sociali sollecitano attenzione e risposte; tra questi formazione, mobilità interregionale, rotazione degli incarichi, valutazione, stress lavoro correlato, conferimento delle reggenze, responsabilità disciplinare, gestione della delega ad altro personale in caso di malattia o ferie. Il rinnovo del CCNL è pertanto un’importante occasione affinché sia data finalmente una risposta alle criticità presenti che incidono pesantemente sul lavoro dei dirigenti scolastici, alle prese con un’Autonomia scolastica rivelatasi fonte di un progressivo e costante aumento dei carichi di lavoro e delle responsabilità, a fronte di una retribuzione che è tra le più basse nell’ambito della dirigenza pubblica.
La redazione dell’Atto di Indirizzo ad opera del Comitato di Settore (Presidente del Consiglio dei Ministri tramite il Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Ministro dell'istruzione) costituirà un segnale importante in questa partita e ci aspettiamo che ci sia davvero coerenza con ripetute dichiarazioni e impegni assunti dal Governo sulla centralità da riconoscere finalmente alla scuola.