La terra trema ancora: chiamata alla solidarietà e a politiche di coesione sociale
Dopo la voce della paura, dello smarrimento, dell’angoscia, la voce del terremoto ci chiama con forza e urgenza alla solidarietà civile e a una visione politica di più esigente coesione sociale.
Quando parliamo di cittadinanza poniamo sempre l’accento sui diritti, ma non dobbiamo dimenticare che l’altra faccia di un diritto è necessariamente un dovere. Solidarietà è il nome di questa doppia natura della cittadinanza, di questo vincolo esigente. Dire solidarietà e non generosità significa cioè, in termini di giustizia, parlare di obbligo.
In un tempo in cui individualismo ed egoismo sembrano spesso caratterizzare la trama del nostro viverci solo accanto più che insieme, i terribili disastri, che a ripetizione stiamo vedendo e soffrendo, dovrebbero tornare a farci riscoprire la necessità, il valore e la voglia di una solidarietà civile più consapevole.
È anche su questo che come scuola, come gente di scuola, "costruttori di futuro", dovremmo tornare a interrogarci e a impegnarci.
E poi la politica a cui chiediamo di riscoprire il senso della coesione sociale, di ritrovare la forza e l’orgoglio di un progetto adeguato alle sfide che, anche rispetto ai problemi posti dalla globalizzazione, abbiamo davanti. Pensiamo alla politica nazionale, ma anche e forse di più alla politica comunitaria dell’Europa, che di comunitario, spesso, sembra aver poco.
Roma, 27 ottobre 2016
Maddalena Gissi, segretario generale Cisl Scuola
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