Contratto Formazione Professionale, la Cgil contesta se stessa
La Flc Cgil solleva dubbi e perplessità sul contratto che ha appena siglato e chiede alla Fornero di essere difesa ... da se stessa.
Il 27 marzo la Flc Cgil ha siglato il testo dell’ipotesi di rinnovo del CCNL 2011-2013 per la Formazione Professionale. Hanno posto la loro firma su ogni singola pagina un segretario nazionale e il responsabile nazionale del settore.
La firma non è stata estorta, ma posta liberamente dalla Flc Cgil, seppure in presenza di una sua dichiarata insoddisfazione in particolare sull’articolo che regolamenta, in via sperimentale e per la durata del CCNL, la “retribuzione progressiva d’accesso”.
Questo istituto contrattuale ha tra i suoi fini, oltre all’assunzione a tempo indeterminato di giovani disoccupati, che per la prima volta si affacciano al settore della FP, anche quello di dare stabilità occupazionale e tutele contrattuali ai precari del settore, assunti con contratti di lavoro autonomo a partita IVA.
L’articolo del CCNL sulla “retribuzione progressiva di accesso” ricalca la normativa in essere per il contratto di apprendistato, estendendola anche ai giovani oltre i 29 anni, per i quali è previsto, inoltre, un percorso formativo interno all’orario settimanale della durata minima di 120 ore. E’ una norma contrattuale che vuole dare opportunità a chi, pur in possesso di lauree ed abilitazioni, vive la quotidiana tragedia della precarietà. E’ una norma contrattuale che traguarda il futuro della Formazione Professionale e un suo rilancio, che vuole creare nuove e più stabili opportunità occupazionali.
La Flc Cgil contesta quanto ha già siglato, ed è talmente convinta delle sue ragioni da affermare che “qualsiasi sia l’esito della consultazione” dei suoi iscritti metterà in campo “tutte le azioni possibili per evitare che quelle norme comportino la riduzione dei diritti dei lavoratori”. Lo dice e lo scrive, pur sapendo che nessun diritto è stato leso, che nessuna tutela verrà meno.
Dopo aver siglato l’ipotesi di contratto, la Flc Cgil grida allo scandalo, addirittura ipotizzando possibili violazioni della Costituzione; strano che lo stesso dubbio non sia venuto alla Cgil quando ha firmato il contratto dei bancari, che prevede per i nuovi assunti un aumento delle ore lavorative (40 a settimana, invece di 37,5) e una riduzione sullo stipendio del 18%. Una riduzione economica che sarà assorbita dopo 4 anni. In quel settore, sembra di capire, si deve investire sui giovani e sull’occupazione, nella Formazione Professionale no.
E’ noto a tutti, peraltro, che la Flc Cgil sul rinnovo del CCNL FP ha svolto due diverse campagne: la prima invernale, precedente la sigla; la seconda primaverile, dopo aver siglato. Per questa seconda campagna, probabilmente a seguito del fallimento della prima, ha chiesto il concorso delle altre Organizzazioni Sindacali per la consultazione dei lavoratori. Siccome agli stessi, nella campagna invernale, la Flc Cgil aveva dato preventiva e strumentale informazione su presunte intese di sottoscala, tendenti a distruggere le tutele contrattuali, si può ben capire l’imbarazzo che prova nel dover difendere, oggi, l’ipotesi di contratto che ha siglato (per libera scelta, come si è già detto, e non per costrizione).
La Flc Cgil ha scritto in questi giorni al Ministro Elsa Fornero riproponendole tutte le sue sopravvenute perplessità, di fatto chiedendole di farsi garante delle regole che il contratto della Formazione Professionale rischierebbe di violare. Acrobazie politico-sindacali di fronte alle quali non sappiamo se dirci stupefatti o ammirati.
La Cisl Scuola chiede invece al Ministro Elsa Fornero di presiedere quanto prima alla firma del CCNL FP 2011-2013, che rappresenta per la Formazione Professionale e i suoi operatori un atto fondamentale di riconoscimento e tutela, come è nella migliore tradizione di questo settore.