Sentenza della Corte Costituzionale sui contratti a termine: quali gli effetti?
In data 20.07.2016 la Corte Costituzionale ha depositato la sentenza n. 187/2016 con cui ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 4, commi 1 e 11, della legge 3 maggio 1999, n. 124 (Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico), nella parte in cui autorizza, in mancanza di limiti effettivi alla durata massima totale dei rapporti di lavoro successivi, il rinnovo potenzialmente illimitato di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti nonché di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza che ragioni obiettive lo giustifichino.
Si tratta di una decisione che conferma, con motivazione parzialmente diverse, la decisione già assunta dalla Corte di Giustizia Europea del novembre 2014 che ha dichiarato l’illegittimità del sistema di reclutamento del personale scolastico da parte della scuola pubblica italiana. La medesima Corte ha riconosciuto a favore del personale ATA il diritto al risarcimento del danno ex art. 36 del D.Lgs. 165/2001, danno stabilito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n. 4914 del 14 marzo 2016 secondo i criteri previsto dall’art. 32 l. 183/210, ovvero con una indennità compresa tra 2,5 e 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto. Per ciò che riguarda il personale docente, invece, la medesima Corte, in una pronuncia per certi aspetti sibillina, sembra aver riconosciuto e valorizzato il piano assunzionale straordinario previsto dalla legge 107/2015, considerandolo misura idonea a prevenire e sanzionare l’utilizzo illegittimamente reiterato dei contratti a tempo determinato. Nulla invece viene disposto per coloro che non sono stati ancora destinatari del medesimo piano straordinario.
Si può pertanto ipotizzare, per tutti i docenti per i quali l’autorità giudiziaria ha riconosciuto l’illegittimità dei contratti di lavoro sottoscritti e che non siano stati destinatari del piano di assunzione straordinario, il risarcimento del danno nella misura e con le regole previste per il personale ATA. In ogni caso sarà importante verificare quanto e come le prossime pronunce dei Giudici di merito, anche sui numerosi ricorsi patrocinati dalla Cisl Scuola fin dal 2010, terranno conto della pronuncia della Consulta.