Più certezza al lavoro, più fiducia nel futuro del Paese

09.04.2011 17:22

Nessun edificio si costruisce sulla sabbia, nessuna vita si costruisce nella precarietà. Anche in una società liquida c’è bisogno di alcuni punti fermi e di alcune prospettive solide: il lavoro può chiedere flessibilità, ma non può affondare nella precarietà.

Il vero problema di giustizia che abbiamo di fronte è quello di rispondere ai giovani, alla loro richiesta di occasioni e condizioni per darsi un futuro e per darlo al Paese.

Battersi per un lavoro certo significa anzitutto battersi perché il lavoro ci sia, e occorre farlo nella consapevolezza di condividere ogni giorno di più, sul piano sociale ed economico, una dimensione di globalità. Pur in questo contesto, il mercato del lavoro non può essere governato dalla pura logica del profitto di impresa, ma deve garantire la dignità e il valore della persona.

E’ anche un problema di tenuta sociale e di sviluppo generale: nella precarietà non si fa coesione, non si dà investimento, non si fa crescita.

La scuola, o per lo meno quella pubblica, non vive in modo pressante come altri settori lavorativi le sfide della flessibilità: conosce tuttavia la realtà del lavoro precario, così diffuso da costituire, per molti, una condizione destinata a trascinarsi troppo a lungo nel tempo.

La stabilizzazione del lavoro precario è al centro della nostra attenzione e del nostro impegno in questi giorni: è una vertenza che vogliamo chiudere positivamente, nell’interesse dei lavoratori e della scuola.

Dare certezza al lavoro, perché ciascuno possa vivere più dignitosamente il presente e perché il Paese possa guardare con più fiducia al futuro.

Roma, 9 aprile 2011

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola