Docenti di sostegno e istruzione domiciliare, la CISL Scuola chiede di rivedere profondamente il decreto
Si è svolto in data 29 novembre 2021 l’incontro di informativa sul decreto recante le Modalità di svolgimento del servizio in istruzione domiciliare dei docenti di sostegno, ai sensi dell’art. 16 c. 2 bis del Dlgs 66/2017. All’incontro, molto delicato per l’argomento e per i contenuti esaminati, erano presenti per le organizzazioni sindacali CISL Scuola e Anief, mentre la delegazione dell’Amministrazione era guidata dal Direttore generale Antimo Ponticiello. La bozza del decreto è stata illustrata dalla Dirigente dell’Ufficio IV della Direzione dello Studente, dott.ssa Clelia Caiazza.
Si tratta di un testo piuttosto breve, composto in tutto di 4 articoli, sul quale la CISL Scuola ha sollevato diverse obiezioni. Il testo, che nella sostanza interviene su materie di natura contrattuale, di fatto ridefinisce i doveri del docente di sostegno e le modalità di prestazione ordinaria degli obblighi lavorativi.
La Cisl Scuola ha chiesto che il testo sia modificato per renderlo coerente con quanto previsto per tutti i docenti impegnati nell’istruzione domiciliare, come definita nelle Linee di indirizzo nazionali per la scuola in ospedale e domiciliare.
In particolare la Cisl Scuola ha chiesto che sia chiaramente esplicitato:
a) che l’adesione al progetto di istruzione domiciliare deve essere volontaria da parte del docente di sostegno, come avviene per tutti i docenti di classe e come per tutte le azioni di istruzione domiciliare;
b) che il servizio di istruzione domiciliare si svolga anche per l'insegnante di sostegno, come per tutti i docenti ed in coerenza con la natura progettuale, in orario aggiuntivo;
c) che vi sia la possibilità di ricorrere ai finanziamenti già previsti per l’istruzione domiciliare. Infatti queste azioni sono già previste nelle Linee di indirizzo nazionali e per tutti gli allievi e sono anche appositamente finanziate.
L’aspetto di maggior impatto rispetto alla regolazione dei rapporti di lavoro, che evidenzia una chiara intromissione in materie la cui disciplina deve essere definita in sede contrattuale, è che mentre all’art. 1 si afferma che il progetto elaborato dal consiglio di classe o dal team docenti deve indicare il numero dei docenti coinvolti e gli ambiti disciplinari, all’art. 3 si prevede solo per i docenti di sostegno, e come obbligo, la prestazione di servizio presso il domicilio dell’alunno. Ciò significa che, pur trattandosi di un'attività non ordinaria e di natura progettuale, l’istruzione domiciliare deve essere svolta dai docenti di sostegno in orario di servizio ordinario.
Ne deriva la negazione di principi di fondo dell’inclusione scolastica: sia la negazione della contitolarità della classe del docente di sostegno (tanto che può non essere presente con la classe durante lo svolgimento delle lezioni), sia una sorta di evidente “delega” al docente di sostegno dell’intervento didattico con l’alunno con disabilità in istruzione domiciliare.
La CISL Scuola ritiene indispensabile che queste modalità operative siano profondamente riviste dall’Amministrazione, rilevando come ancora una volta si punti a intervenire su situazioni così delicate e meritevoli di attenzione senza nessun investimento, anzi investendo meno di quanto già indicato nelle Linee di indirizzo nazionali, nelle quali era già previsto il coinvolgimento anche dell’insegnante di sostegno, insieme a tutti i docenti di classe, in attività domiciliari su base progettuale, in orario aggiuntivo e con idoneo finanziamento.