Scrima: "Contro l’intesa sugli scatti nessun argomento, qualche insulto"
Ancora una volta chi contesta il nostro lavoro lo fa con argomenti pretestuosi e veri e propri insulti: una brutta abitudine che alimenta tensioni e divisioni.
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«L’accordo di ieri sera chiude in modo positivo una vicenda che si è trascinata già troppo a lungo e su cui era molto forte l’attesa dei lavoratori: molti avranno lo scatto già maturato e finora bloccato, tutti vedranno ridurre a un solo anno il ritardo sul successivo passaggio di fascia stipendiale, che la manovra del 2010 allungava di tre anni. Chi non ha ritenuto di firmare l’accordo, oggi si lancia in affermazioni di pesantezza inaudita, definendolo “baratto indecente”.
Di indecente, in questa vicenda, c’è solo il comportamento di chi, incapace di indicare soluzioni diverse, ha cercato fino all’ultimo di ostacolare la chiusura della trattativa, nonostante fosse molto rischioso, in questa situazione economica e politica, perdere altro tempo. Alla faccia dei lavoratori, i cui interessi evidentemente avrebbero potuto attendere.
Chi non vuole il recupero degli scatti, non ha che da dirlo. Eviti però di insultare, come spesso gli capita, ben quattro organizzazioni sindacali, che insieme hanno saputo costruire, ancora una volta, risposte concrete per chi lavora nella scuola: proprio per questa sua brutta e ricorrente abitudine, non ha alcun titolo ad accusare altri di fomentare la divisione fra i lavoratori.
Eviti anche di falsare la realtà: l’anno che si recupera va a beneficio di tutti, anche di chi non matura subito lo scatto.
Non richiami strumentalmente il dramma dei precari, che non ricevono alcun danno da questa intesa, mentre hanno potuto beneficiare di un accordo che ha reso possibile un piano triennale di assunzioni, accordo non firmato - anche allora - dalla sola Flc Cgil.
Quanto alla produttività, è vero: ne discuteremo. Non subito, come qualcuno paventava, ma al tavolo del prossimo rinnovo contrattuale. Ci impegneremo perché questa possibilità ci sia data quanto prima.
Vedremo dopo le elezioni quali saranno, a quel tavolo, i nostri interlocutori. In ogni caso, servirà la presenza di un sindacato che sappia affrontare e risolvere i problemi, non solo cavalcarli. Che produca idee e proposte, non solo slogan e insulti».
Roma, 13 dicembre 2012
Francesco Scrima, segretario generale CISL Scuola
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