Legge di stabilità, da Cgil-Cisl-Uil le prime iniziative di mobilitazione
Sciopero nazionale di 4 ore, con manifestazioni gestite a livello territoriale da qui a metà novembre, è quanto deciso da Cgil, Cisl e Uil (vedi anche il volantino unitario) nel corso dell'incontro svoltosi stamani nella sede della Uil per stabilire quali azioni mettere in campo per cambiare la legge di stabilità. Lo hanno annunciato al termine dell'incontro i tre leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, nel corso di una conferenza stampa, sottolineando che "questa manovra non serve alla crescita".
"Il dente duole sulla vicenda fiscale" - ha ribadito alla stampa il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Una questione, quella fiscale, che ha ridotto al lumicino il reddito delle famiglie e falcidiato i posti di lavoro. Questo è il punto che noi confederali abbiamo posto da tempo insieme agli industriali quale priorità per la crescita del Paese. Avevamo davvero fiducia che questa volta ci sarebbe stata una diminuzione della tassazione su lavoratori e pensionati. Credevamo che il Governo avesse capito che questa era la priorità, anche perché questo tema è stato al centro di tutto il dibattito economico nazionale. Le troppe tasse stanno rarefacendo la nostra realtà economica. A noi questo sembrava fosse un fatto acclarato, e ci sembrava che ci fosse la volontà del governo affrontare la questione. Così non è stato, il governo ha fatto vincere quel potere che da tempo influenza le finanziarie del Paese, il partito della spesa pubblica, il vero gruppo che blocca la possibilità di crescita. Ora noi, con Cgil e Uil, vogliamo modifiche concrete".
Bonanni ricorda pertanto che "a pagare la vittoria del partito della spesa" sono i lavoratori e in particolare quelli del pubblico impiego, che vedono ridursi continuamente il potere d'acquisto. Veniamo da una perdita di 250 mila posti di lavoro nel pubblico impiego e da sette anni di mancati rinnovi contrattuali: "ormai è una sorta di cimitero, dove nulla si muove".
Il segretario generale della Cisl si è detto quindi a favore della "stabilità produttiva", aggiungendo di non volersi confondere con i "populisti" che vogliono tenere "la situazione instabile, con governi che saltano, per la soddisfazione dei poteri della rendita".
“L'obiettivo dei sindacati è quindi di ridurre le tasse recuperando risorse dai tagli agli sprechi, passando per la soppressione degli enti inutili, per l'introduzione di costi standard in tutta la pubblica amministrazione, nell'organizzazione di servizi comuni pubblici a carattere regionale".
Duro il leader della Cisl anche sulla mancata introduzione nel “ddl stabilità” di misure rivolte ad affrontare alcune note criticità in materia pensionistica: "E' importante lenire le ferite che sono state inferte dalla riforma Fornero" ha detto, lanciando un invito ad aprire il confronto su questo tema al ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, affinché la legge sia modificata. "Il Ministro apra una discussione con noi e lo faccia subito, non vogliamo perdere tempo".
Ed infine, Bonanni ha chiesto al premier Letta di recuperare il documento sulle riforme istituzionali e amministrative, testo "cardine" che è stato dimenticato. Sono tantissime infatti le risorse che possono essere recuperato dando vita a un assetto più razionale dei livelli politici e amministrativi, incoraggiando sinergie che portino a realizzare economie mettendo assieme i soggetti in una logica di rete.
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