L’ANP non è “garante dell'interesse generale”
L’ANP ha ritenuto di dover fornire indicazioni per il regolare svolgimento degli scrutini finali 2015. Al di là delle argomentazioni di tipo organizzativo e giuridico in essa contenute, e della loro fondatezza, ciò che non è accettabile è che sia l’ANP a farsi carico di “garantire l’interesse generale dell’utenza” messo a rischio dalle azioni di sciopero indette dai sindacati maggiormente rappresentativi del comparto scuola.
Tali azioni, come espressamente indicato nella nota di proclamazione dello sciopero, sono in realtà indette “nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie”; non vi è dunque alcuna necessità di particolari inviti alla vigilanza da parte di sedicenti garanti dell’interesse generale, essendo a tal fine ampiamente sufficienti le norme di legge e contrattuali alle quali responsabilmente le organizzazioni sindacali si stanno attenendo.
In tale contesto, la nota dell’ANP suona addirittura irriguardosa nei confronti dei dirigenti scolastici, ai quali non mancano certo l’intelligenza e il discernimento per assumere, in questa circostanza, i comportamenti necessari per contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con l’esigenza di un “regolare svolgimento degli scrutini finali 2015”, dando a intendere che il fine dell’azione di sciopero sia quello, mai dichiarato, di vederne compromessa la regolarità. Per questo, essa appare una deliberata provocazione, volta a creare un clima di divisione e tensione, laddove ci sarebbe bisogno di dialogo e confronto sui problemi di merito che sono al centro delle preoccupazioni dei lavoratori della scuola.
Pensare di strumentalizzare l’azione di protesta sindacale presentandola come “destabilizzante”, con i dirigenti scolastici costretti a farsi carico da soli di “garantire l’interesse generale” messo a rischio dai sindacati stessi, non è solo sbagliato, ma irresponsabile.
Si tratta con tutta evidenza di una rappresentazione volutamente distorta della realtà, non rispondente né ai fatti né alle intenzioni di organizzazioni che sono peraltro ampiamente rappresentative anche dei dirigenti scolastici, i quali condividono ragioni e obiettivi di una mobilitazione non rivolta contro di loro, ma contro un’idea di scuola, e delle relazioni fra i soggetti che vi operano, sbagliata e controproducente anche rispetto alla giusta esigenza di veder valorizzata in modo adeguato la funzione dirigente.
Per sostenere la richiesta di introdurre in questo senso al disegno di legge in discussione oggi al Senato i necessari cambiamenti, obiettivo condiviso anche da un vasto arco di organizzazioni rappresentative del corpo professionale e dell’utenza, è indetta la mobilitazione dei sindacati scuola, e in essa le azioni di sciopero proclamate in concomitanza con le operazioni di scrutinio. Un modo responsabile di fare sindacato, un modo responsabile per sostenere e promuovere la migliore scuola possibile, quella fondata sulla condivisione e sulla cooperazione fra le diverse figure, non su dannose contrapposizioni.
Roma, 29 maggio 2015
Flc CGIL, Domenico Pantaleo
CISL Scuola, Francesco Scrima
UIL Scuola, Massimo Di Menna
SNALS Confsal, Marco Paolo Nigi
GILDA Unams, Rino Di Meglio
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