La maschera e il volto ...

22.09.2008 20:23
Categoria: Comunicati Stampa

Il testo dell'articolo di Francesco Scrima, Segretario Generale della CISL Scuola, che apparirà sull'edizione di domani del quotidiano "Italia Oggi". Nell'articolo Scrima delinea la sostanza della manovra governativa sulla scuola pubblica statale: impoverimento e riduzionismo.

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La maschera e il volto

di Francesco Scrima 

Con stile autocratico, rendendo false nei fatti le ripetute dichiarazioni di apertura al confronto e al dialogo, il Ministro Gelmini, a colpi di machete, sta imponendo un modello di scuola a secca impronta funzionalista e pauperista.

Funzionalista e non personalista è l'orientamento a costringere la scuola a concentrarsi esclusivamente su quelle tre o quattro "i" (italiano, inglese, informatica, impresa) che, con solo una patina di modernità, riportano l'insegnamento alla pura funzione di alfabetizzazione strumentale propria dei tempi andati, con buona pace di quel passaggio all'alfabetizzazione culturale che era stata la grande sfida della modernità assunta dalla scuola italiana negli anni ottanta.

Pauperista, e cioè scelta di ridurre la scuola in uno stato di scarsità, è poi la decisione di togliere a questo servizio otto miliardi di euro. Già ora il nostro Paese assegna all'istruzione solo il 4,7 % del PIL a fronte di una media europea del 5,8%.

Impoverimento e riduzionismo, questa la sostanza della manovra; ed è anche grave che si cerchi di nasconderne il volto sotto la maschera di propositi e parole nobili come sviluppo, qualità, merito, serietà.

Ma i numeri sono numeri e, come hanno provato a dirci Tremonti e Gelmini a proposito dei voti in pagella, sono chiari per tutti. Ottantasettemila insegnanti in meno vorrà dire, in una probabile e prevedibile distribuzione per gradi, meno 30.000 maestri, quasi 30.000 professori in meno alle medie e altri 30.000 abbattuti alle superiori. Che questo possa portare a una scuola migliore con più qualità e più apprendimento si può spacciare solo se si riduce la politica ad arte dell'imbonimento.

E facili spot a fini pubblicitari sono state molte delle esternazioni ministeriali che hanno preparato e accompagnano il taglio sul corpo vivo della scuola. A non tanto più di questo si riducono le operazioni grembiulino, voti, cinque in condotta. Credere di risolvere le criticità che ci sono nell'educare i ragazzi d'oggi con un po' di maquillage e facendo la faccia burbera vuol dire nasconderne la gravità e non vedere i meccanismi e le responsabilità che le determinano.

Format e consistenza da "consigli per gli acquisti" ha anche la soluzione passatista del maestro unico. Il modello utilizzato è quello del "mulino bianco" immagine che, rievocando i simboli di un tempo mitico e mitizzato, vela sapientemente processi inevitabilmente ormai solo industriali.

Qui, per quanto riguarda la scuola, di peso industriale ci sono i tagli, mentre i processi indotti tolgono materia prima e lievito alle possibilità educative della scuola.

Non essendoci per la politica una authority per la pubblicità ingannevole non possiamo che invitare tutti ad ascoltare la voce autentica, libera e responsabile della scuola. Una voce negata e tenuta ai margini.

Più di un anno fa un importante ed apprezzato documento di una Commissione Ministeriale lanciava una proposta di curricola che si sviluppavano con coerenza dalla scuola per l'infanzia a quella secondaria di primo grado. Le scuole erano e sono impegnate a sperimentare quelle indicazioni e ad essere protagoniste dell'innovazione profilata. Tutto ora tace, la Commissione sembra essere stata fatta sparire, l'Amministrazione non dà supporto ai percorsi intrapresi, niente di quello che la scuola fa o dice sembra interessare.

Facile che anche per la secondaria superiore succeda la stessa cosa, con una ancora più accentuata forzatura di un disegno ideologico di tipo funzionalista e mercantilista che stravolge e impoverisce le nostre migliori tradizioni.

Francesco Scrima, Segretario Generale Cisl Scuola