RSU, pieni diritti anche ai precari nelle elezioni
Pieni diritti anche ai precari alle prossime elezioni delle Rappresentanze sindacali unitarie nei comparti del lavoro pubblico, che si svolgeranno dal 3 al 5 marzo 2015. E’ l’effetto dell’accordo quadro siglato questa mattina presso l’Aran, grazie al quale tutti i lavoratori precari di Sanità, Enti Locali, Ministeri, Enti Pubblici non Economici, Agenzie Fiscali, Scuola, Università e Ricerca, potranno votare alle prossime elezioni RSU 2015 e presentarsi in lista come candidati.
“E’ un altro passo avanti verso il diritto di rappresentanza di questi lavoratori che da anni lavorano nelle pubbliche amministrazioni, nelle scuole, agli sportelli degli uffici pubblici, negli ospedali e negli ambulatori” commentano soddisfatti Maurizio Bernava e Francesco Scrima, rispettivamente segretario confederale della Cisl e coordinatore della Cisl Lavoro Pubblico. “Ora dobbiamo pretendere dal governo un percorso di stabilizzazione e, nel frattempo, di proroga dei contratti di lavoro. Anche per loro e per le loro ragioni sciopereremo lunedì prossimo.”
L’accordo siglato questa mattina, spiegano ancora Bernava e Scrima, prevede anche altre importanti novità che la Cisl aveva chiesto: in particolare delle norme che consentono di far proseguire l’attività delle nuove Rsu anche in quelle amministrazioni che saranno oggetto di riorganizzazione, attraverso accorpamenti e/o scorpori di intere amministrazioni o di parti di esse. In questo modo, le migliaia di rappresentanti che saranno eletti dagli oltre 2 milioni e mezzo di lavoratori pubblici svolgeranno appieno il loro mandato.
“Le Rsu sono organismi importantissimi, perché rappresentano i lavoratori dentro ai loro luoghi di lavoro. Ma per valorizzare il loro ruolo – sottolineano il segretario confederale ed il coordinatore della Cisl Lp - è essenziale far ripartire la contrattazione nazionale e decentrata, affinché possano negoziare ente per ente i modi più efficaci per incentivare competenze e impegno dei lavoratori, sbloccare le carriere, riorganizzare la produzione dei servizi. Anche per questo scioperiamo il 1° dicembre: per chiedere al Governo di ridare forza alla partecipazione attraverso i rappresentanti dei lavoratori.”
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