Norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche statali
Sul modello di governo delle scuole autonome la politica sceglie la via delle larghe intese con un progetto ampiamente condiviso. Un buon segnale, ma la scuola attende di più.
Il Comitato Ristretto della VII Commissione della Camera dei Deputati ha redatto il testo unificato di una Proposta di Legge recante “Norme per l’autogoverno delle autonomie scolastiche statali” sottoscritto in modo “bipartisan” da rappresentanti dei maggiori schieramenti politici.
Il testo - per il quale è stato richiesto il passaggio in "sede legislativa" (richiesta approvata nella mattinata odierna dall'Aula di Montecitorio) - risulta dall’unificazione di diverse proposte, a partire da quella (fortemente ridimensionata) dell’on. Aprea, e riprendendo quelle intestate alle on.li Paola Frassinetti (PDL), Angela Napoli (FLI), Rosa De Pasquale e Letizia De Torre (PD), Gabriella Carlucci e Luisa Capitanio Santolini (UDC) e all’on. Roberto Cota (Lega Nord).
Un vasto e variegato schieramento, dunque, che rappresenta il primo dato da porre in evidenza, dopo che per anni le politiche scolastiche sono state terreno di accese polemiche e forti contrapposizioni fra opposti schieramenti.
Non si azzerano certamente differenze anche profonde tra soggetti che sostengono idee di scuola spesso radicalmente differenti, ma la disponibilità a trovare punti di intesa e convergenza su importanti elementi di sistema è sicuramente apprezzabile per chi, come la Cisl, da tempo chiede che su istruzione e formazione pubblica si ritrovi una capacità di ragionamento costruttivo e pacato, nell’ottica della valorizzazione di un bene comune e senza le tensioni e le asprezze di un’interminabile contesa.
Il progetto unificato assume l’autonomia delle scuole come cardine di un modello di governo in cui viene fra l’altro profondamente rivisitata, a quasi quarant’anni dal varo dei decreti delegati del 1974, la rete degli organi collegiali.
Tra le novità di maggior rilievo l’apertura alla partecipazione di soggetti esterni nei Consigli dell’Autonomia (che sostituiscono gli attuali Consigli di Circolo e d’Istituto), la possibilità di ricevere contributi finalizzati al sostegno economico dell’attività delle scuole, la costituzione in ogni istituzione scolastica di un nucleo per l’autovalutazione dell’efficienza, efficacia e qualità del servizio, la previsione di una conferenza annuale di rendicontazione.
E’ di tutta evidenza come taluni contenuti del progetto - ad esempio i finanziamenti esterni - presentino aspetti di particolare delicatezza, su cui tuttavia vale la pena confrontarsi senza rinchiudersi in atteggiamenti di ostilità pregiudiziale. L’obiettivo di salvaguardare le scuole da indebiti condizionamenti può e deve essere perseguito senza arroccamenti ideologici che appaiono fuori dal tempo e dalla realtà. Proprio l’ampio ventaglio di posizioni politiche cui la proposta fa riferimento dovrebbe essere il presupposto ad una discussione pacata e non preconcetta.
Su molti punti il testo rinvia a decisioni demandate a successivi atti di decretazione; è comunque netta e forte la scelta di assegnare alle singole autonomie la definizione del proprio statuto, per il quale non si prevede alcuna forma di approvazione esterna. Non è chiaro se e come gli atti di decretazione o la potestà assegnata alle scuole possano affrontare e dirimere la questione, elusa dal progetto di legge, di una eventuale rappresentanza del personale a.t.a. negli organi collegiali ad ogni livello. Una lacuna a nostro avviso evidente, a cui riteniamo si debba porre rimedio.
La Cisl Scuola chiede che l’iter del provvedimento, nonostante la chiara intenzione dei proponenti di contenerlo in tempi piuttosto rapidi, non veda sacrificata l’esigenza di un forte coinvolgimento del mondo della scuola, sia direttamente che attraverso le sue rappresentanze organizzate.
Ancor più importante è fare in modo che la discussione sulla governance del sistema avvenga in un contesto connotato da chiari e inequivocabili segnali di svolta nelle politiche scolastiche, che diano finalmente risposta a quanto da tempo andiamo rivendicando e alle attese di una categoria oggi costretta a operare in condizioni di profondo disagio e di insufficiente attenzione.
Questa rimane la vera priorità su cui la Cisl Scuola ribadisce il suo impegno, rivendicando con forza atti concreti e non solo vaghe assunzioni di impegno da parte del Governo e di tutte le forze che in questa fase di emergenza lo sostengono.
Sulla Proposta di Legge, la Segreteria Nazionale della Cisl Scuola ha predisposto una specifica scheda di prima lettura (con commento).