Modificare i decreti Madia sul lavoro pubblico e andare rapidamente al nuovo contratto
Occorre introdurre agli schemi di decreto le modifiche necessarie perché le principali materie connesse alla condizione e all’organizzazione del lavoro siano riconsegnate senza alcuna ambiguità alla contrattazione. Questo chiede la Cisl Scuola, condividendo pienamente il giudizio di insufficienza e le preoccupazioni espresse dai responsabili confederali sui decreti riguardanti il lavoro pubblico, assunti in via preliminare dal Governo la settimana scorsa e di cui sono finalmente disponibili i testi ufficiali. Numerose e pesanti sono state le invasioni di campo su materie di natura contrattuale operate con la legge 107/2015, e questo spiega perché sul rafforzamento delle prerogative negoziali prema con forza la Cisl Scuola, peraltro impegnata da settimane insieme alle altre organizzazioni in una trattativa importante e delicata in materia di mobilità del personale, con nodi politici che possono trovare soluzione positiva proprio attraverso una coerente applicazione all’intesa del 30 novembre. Il rischio, segnalato dai responsabili confederali del pubblico impiego, è ad oggi quello di un ulteriore allontanamento rispetto a quanto sottoscritto da Governo e Sindacati in quell’intesa; i sindacati chiedono di rendere più esplicito nei decreti ciò che quell’accordo prevede, ossia che le norme vigenti devono essere modificate in direzione di una chiara e piena affermazione del primato da riconoscere alla contrattazione come fonte regolativa del rapporto di lavoro pubblico.
L’impegno del sindacato a questo punto si concentra sul confronto col Governo e con le Commissioni Parlamentari nel corso dell’iter che dovrà portare all'approvazione definitiva dei provvedimenti, con l’obiettivo di ottenerne le necessarie modifiche. Accanto a questo, confederazioni e federazioni di categoria chiedono di avviare da subito le procedure per il rinnovo dei contratti, provvedendo all’emanazione degli atti di indirizzo all’ARAN, adempimenti preliminari all’apertura del negoziato.
“Riconoscere in modo più adeguato il lavoro del personale della scuola – ha detto Maddalena Gissi intervenendo al Congresso Territoriale Cisl Scuola di Napoli - è assolutamente doveroso verso docenti, personale ATA e dirigenti che sono tra i meno pagati d’Europa; professionalità diverse, impegnate ogni giorno nel difficile compito di istruire, educare e formare le giovani generazioni sono una risorsa fondamentale per il Paese, assolvono un compito insostituibile, troppo spesso reggendo in solitudine il peso di responsabilità enormi. Vogliamo un contratto – ha aggiunto – che ci sostenga nel nostro lavoro anche riconoscendo e valorizzando la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori come fattori essenziali di supporto all’innovazione e alla crescita di qualità del servizio. È la via da seguire anche per consolidare un positivo rapporto con le famiglie e più in generale con utenti che sono giustamente esigenti nei confronti dei servizi pubblici e della scuola in particolare”.