Faverin (FP CISL): arrabbiarsi non basta, Renzi rinnovi i contratti
“Basta cittadini e turisti ostaggio dei disservizi”. Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp, segna una presa di distanze nettissima rispetto ai fatti di Pompei e ai gravi disagi subiti dagli utenti. Ma chiama in causa le tante responsabilità nascoste dal clamore mediatico dell’evento: “Condivido in pieno la rabbia incontenibile del premier Matteo Renzi. Peccato che lo stesso premier non voglia condividere la rabbia incontenibile dei milioni di dipendenti pubblici stanchi di una disorganizzazione voluta scientificamente per mantenere interessi e clientele. E per coprire, dietro vicende scandalose come quella di Pompei, l’incapacità a governare”.
“I lavoratori pubblici vogliono cambiare questo stato di cose. Non servono finte riforme o norme a profusione. Per dare ai cittadini, alle imprese, ai turisti, alle famiglie i servizi che chiedono, bisogna riaprire la contrattazione”, attacca Faverin. “Orari di lavoro, apertura degli uffici, attenzione alle persone; e quindi turni, produttività, formazione, riconoscimento professionale, investimento nell’innovazione: di questo bisogna discutere quando si parla di rilanciare le amministrazioni pubbliche. Altrimenti con la politica da reality show e pezzi di sindacato da corporazione medievale non si va da nessuna parte”.
“Non c’è tempo da perdere. La contrattazione deve ripartire. Nel miglior privato si stanno facendo contratti da fantascienza, mentre nel pubblico sei anni di blocco ne hanno provocati cento di arretramento”, conclude il segretario della funzione pubblica Cisl.