Che senso ha eliminare l'ENAM che svolge esclusivamente interventi di solidarietà e sussidiarietà? - Dichiarazione di F. Scrima
La ventilata soppressione dell'ENAM, con trasferimento delle sue funzioni all'INPDAP - come prevede un emendamento alla manovra finanziaria presentato dalla sen. Germontani (PDL) approvato dalla Commissione Bilancio - è un provvedimento di cui non si vedono l'utilità e le ragioni.
Non quelle del contenimento della spesa pubblica, poiché si tratta di un Ente che non costa un centesimo allo Stato, perché finanziato esclusivamente dal contributo del personale scolastico a cui sono destinate le sue prestazioni di natura assistenziale e mutualistica.
Non quelle dell'eliminazione di enti inutili, perché l'utilità dell'ENAM è attestata ancora di recente (22 febbraio 2010) dal parere in cui il Consiglio di Stato lo definisce "attore all'interno del sistema sociale, in quanto integra con le proprie attività l'efficacia dello stesso, al fine di mettere in campo misure idonee a sostenere e supportare fasce di cittadini che potrebbero essere non sufficientemente sorrette dal sistema pubblico".
Le prestazioni dell'ENAM, per il quale versano contributi solo gli insegnanti di scuola primaria e dell'infanzia in servizio, sono rivolte ad una platea composta da circa 1.300.000 persone (insegnanti in servizio e in quiescenza e loro familiari); destina l'85% delle entrate per contributi sanitari, sostegno per soggetti non autosufficienti, borse di studio agli orfani degli iscritti.
Che senso ha eliminare un Ente che svolge esclusivamente interventi di solidarietà e sussidiarietà?
Chiediamo al Governo e al Parlamento di rivedere una decisione che sarebbe profondamente ingiusta e sbagliata per un Ente che da più di cinquant'anni opera al servizio della classe magistrale.
Roma, 24 giugno 2010
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola