Ultimissime 15-2-2007

15.02.2007 18:34



GLI ANNUNCI DI FIORONI E PADOA SCHIOPPA

Due ministri, negli ultimi mesi, spesso da parte opposte della barricata. Soprattutto a causa dei tagli agli organici e alle risorse imposti dalla Finanziaria 2007. Oggi, il ministro dell'Istruzione ha annunciato di aver chiesto, al collega del Tesoro, "l'assunzione dei primi 70 mila docenti precari viste le gravi carenze di organico determinate sia dai posti già vacanti sia dall'esodo pensionistico".
Il numero dei 70 mila rientra nel Piano triennale che prevede le assunzioni a tempo indeterminato di 150 mila precari, dal 2007 al 2009. Fioroni ha sottolineato che "già oggi ci sono circa 43 mila posti vacanti nell'organico del personale docente ai quali si sommano circa 40 mila persone che cesseranno dal servizio". Ed è per questo che il ministro ha avviato l'iter per la richiesta di assunzione dei primi 70 mila. Dal canto suo, Padoa Schioppa non ha risposto alla richiesta del collega ma, intervenendo a Udine, ha sottolineato che, "in 5-10 anni, l'Italia può ricostruire il suo sistema scolastico, consolidare un maggior rapporto di fiducia, realizzare una rete di infrastrutture efficiente e migliorare il suo sistema giudiziario: sono obiettivi alla nostra portata e un esito favorevole di queste riforme è possibile". Una dichiarazione che fa ben sperare, anche se nell'immediato il riscontro è stato quello dell'applicazione di "un mero criterio ragionieristico e non di sviluppo e sostegno della scuola", come ha più volte dichiarato Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola. (Reda)

Altre notizie

CISL E CISL SCUOLA: PREOCCUPAZIONE SUI DATI SULLA DISPERSIONE

L'Italia è lontana dagli obiettivi dell'Agenda di Lisbona che vincola i paesi della Ue a non superare il 10% di abbandoni scolastici precoci entro il 2010. Il dato italiano supera invece il 20%, anche se un miglioramento nell'ultimo anno c'è stato (-1,3%), come evidenziano i dati della Direzione studi e programmazione del ministero della Pubblica istruzione sugli scrutini dell'anno scolastico 2004-05. Per Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, "la dispersione scolastica è un dramma sociale che incide negativamente sullo sviluppo del Paese e rischia di far pagare altissimi costi a tutta la comunità nazionale penalizzandola rispetto agli altri paesi dell'Ue". Secondo la Cisl, se prevarranno logiche ragioneristiche (come quelle imposte dal ministero del Tesoro), il fenomeno non si vincerà e non serviranno neppure quelle riforme ritenute più adeguate a rispondere all'effettivo esercizio del diritto allo studio". Al contrario, sostiene Scrima, tutta la società deve farsi carico del fenomeno e servono diverse misure a partire da "un'offerta formativa flessibile che tenga conto delle diverse esigenze cognitive". Giorgio Santini, segretario confederale della Cisl, insiste sul "quadro allarmante del fenomeno" e sul fatto che "qualunque ragionamento sulla riforma dei cicli deve affrontare i nodi di un sistema educativo che non riesce ad accompagnare tutti i giovani verso il successo formativo". Ed è necessaria dunque "un'offerta di formazione diversificata che dia spazio alla pluralità dei bisogni sociali e personali, degli stili di apprendimento e dei progetti di vita". (Reda)

UN TETTO FOTOVOLTAICO IN OGNI SCUOLA

Tetti fotovoltaici in tutte le scuole. Un modo per consentire agli istituti di risparmiare sulla bolletta e di produrre in autonomia energia a basso impatto ambientale. Alla vigilia del compleanno di Kyoto, il ministro della Pubblica istruzione lancia la eco-proposta. E lo fa durante l'audizione in commissione Cultura e Ambiente riunite della Camera. L'occasione per far diventare le scuole centri di produzione di energia verde potrebbe essere, secondo il ministro, l'obbligo vigente dei lavori di messa in sicurezza dei 42 mila edifici scolastici. Oltre a rendere più sicure le scuole, si potrebbe approfittare di questi interventi per renderle anche "energeticamente indipendenti e capaci di autofinanziarsi". Il risparmio energetico sarebbe notevole. "Se in cinque anni, solo su un quarto degli edifici scolastici italiani venisse realizzato un impianto di produzione di energia elettrica con un sistema fotovoltaico di piccole dimensioni (50 KWH, ndr), la totalità degli impianti produrrebbe l'energia di una grande centrale elettrica a gas o a carbone impedendo l'emissione di 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera". (Dire)