Scuola, sindacato forte per affrontare le sfide future

11.10.2007 15:08



CISL SCUOLA PIU' FORTE PER AFFRONTARE
LE SFIDE DELLA SOCIETA' DELLA CONOSCENZA

ISCHIA – Cade a metà mandato l’assemblea organizzativa della Cisl Scuola e l’occasione per fare il “tagliando” non è passato in secondo piano, nonostante sia ancora viva la lunga no-stop di pochi giorni fa che ha portato finalmente alla sigla del contratto. “Giornali e opinionisti ci hanno attaccato – ha apostrofato Francesco Scrima, segretario generale – La scuola è sempre polo di attrazione in negativo ed è al centro di strumentalizzazioni. Ma questo atteggiamento è miope e sottovaluta il ruolo del corpo docente e del personale amministrativo”. E’ la strategia nazionale che manca. Il Governo non ha dato seguito alle promesse. Gli investimenti promessi in campagna elettorale non sono stati mantenuti. L’Intesa sulla Conoscenza rimane sulla carta. “E’ il Paese che rischia di perdere la sfida del futuro. Non solo la scuola”. In questo contesto, il sindacato deve essere forte e autonomo. La strategia organizzativa è essenziale. “Dobbiamo partecipare al cambiamento, ringiovanire la classe dirigente, anticipare le trasformazioni, prima che qualcun altro ci imponga cose che non ci piaceranno”, ha aggiunto Scrima. Il sindacato non è ideologico, affronta problemi quotidiani degli iscritti, è pragmatico. “Non siamo una casta o una lobby, come scrive qualche opinionista – ha sottolineato il segretario generale - siamo un potere che agisce per rappresentare al meglio il suo mandato e rispondere alle esigenze e istanze degli iscritti che sono in continua trasformazione”. E allora la forza dei numeri e dell’azione è fondamentale per un grande sindacato. La Cisl Scuola, da questo punto di vista, è in buona salute. Le sue scelte sono state puntualmente ripagate. I numeri parlano chiaro: 211.451 iscritti (tutti lavoratori attivi), con un trend costante di aumento, anno dopo anno; terza organizzazione nel sistema confederale, come attestano i dati del tesseramento 2006 della Cisl. Un altro elemento positivo è rappresentato dai dati sulle Rsu attribuite alla Cisl Scuola: “i numeri che ci hanno comunicato ci riportano al primo posto – ha detto Silvano Furegon, segretario organizzativo – Eravamo il primo sindacato come iscritti. Ora lo siamo anche per quanto riguarda le Rsu. Lì dove abbiamo presentato i nostri candidati siamo stati premiati”. La strada dunque è quella giusta. Lo conferma il fatto che, nel Fondo Espero, la Cisl Scuola rappresenta 10 su 30 consiglieri e “siamo stati scelti anche tra i non iscritti”. E anche nel Cda dell’Enam, l’Ente nazionale di assistenza magistrale, 4 consiglieri su 7 sono espressione del “nostro sindacato di categoria”. Ma alla dirigenza tutto questo non basta (il Consiglio generale, che si è riunito prima dell’inizio dell’assemblea, ha approvato il passaggio di testimone, all’interno della Segreteria nazionale, tra Piera Formilli, che lascia per raggiunti limiti di età, e Gianni Manuzio, già segretario della Cisl ligure). I numeri attestano la soddisfazione della categoria ma la responsabilità del mandato di rappresentanza dei lavoratori diventa ancora più complessa. Le sfide sono impegnative, la competizione è forte, le trasformazioni sono difficili anche perché, in alcune aree e zone, l’azione sindacale non è facile e il coinvolgimento dei giovani è un nodo che non si scioglie. Nel 2009, per la maggior parte dei dirigenti, scadrà il terzo mandato. “Bisogna parlarne ora, non tra due anni quando sarà troppo tardi – ha aggiunto Furegon – Dobbiamo pensare al ricambio generazionale e alla formazione dei nuovi quadri; dobbiamo puntare sulla formazione sindacale come elemento strutturale della nostra azione”. Proprio per questo motivo, anche nel documento conclusivo, la Cisl Scuola intende accelerare l’impegno sul versante della formazione; sottolinea l’importanza di una maggiore collaborazione, sia a livello nazionale sia locale e territoriale, con la Confederazione; ribadisce la necessità di rafforzare la presenza nei luoghi di lavoro. La scuola del resto è il banco di prova per tutto il Paese. La firma del contratto lo attesta. “Se non arriviamo all’avvio di una strategia nazionale di investimento sul comparto – ha sottolineato Scrima – tutto ricadrà inevitabilmente sul contratto”. Il contratto da solo non può. L’obiettivo è far attuare l’Intesa sulla Conoscenza per costruire un nuovo Patto sociale per la scuola. La manifestazione nazionale del 27 ottobre è confermata: si chiede l’immediata copertura finanziaria del secondo biennio economico ma sarà l’occasione per mandare l’ennesimo invito al Governo a mantenere le promesse annunciate. (Andrea Benvenuti)