Proseguirà l’esperienza delle "sezioni primavera". Presto le specifiche intese regionali
In sede di Conferenza Unificata è stato approvato - lo scorso 20 marzo - l'"Accordo quadro" per la realizzazione di un'offerta di servizi educativi per i bambini dai due ai tre anni. L'accordo, che consente di proseguire la sperimentazione avviata lo scorso anno, introduce - però - una sostanziale novità.
I fondi statali per il funzionamento delle "sezioni primavera", infatti, saranno assegnati agli Uffici Scolastici Regionali, i quali - sulla base di apposite intese (che, di norma, dovranno essere definite entro il prossimo mese di aprile) con le rispettive Regioni e di criteri forniti dal MPI, sentite le rappresentanze degli Enti Locali - provvedono alla programmazione e alla gestione complessiva delle sezioni.
Saranno le ulteriori intese regionali, pertanto, a definire modalità e strumenti nel rispetto dei criteri ministeriali e dell'"Accordo quadro" sancito dalla Conferenza Unificata il 14.6.2007.
Le risorse certe sono:
- 19 milioni di € messi a disposizione dal MPI;
- 10 milioni di € impegnati dal Ministero delle Politiche per la Famiglia.
La quota del Ministero della Solidarietà Sociale sarà determinata in base alle disponibilità di bilancio successivamente accertate.
Nell'accordo sono previste (ma non indicate) le quote delle Regioni e dei Comuni, che dovrebbero sostenere il processo di diffusione e rafforzamento dei servizi socio-educativi.
Sono confermati, in sede nazionale, il "gruppo paritetico nazionale" e, in sede regionale, il "tavolo tecnico di valutazione e confronto".
La CISL Scuola
- registra positivamente il proseguimento della sperimentazione di questo servizio socio-educativo che concorre a fornire, se pur in modo molto parziale, una risposta alle richieste delle famiglie; sarebbe utile conoscere in tempi brevi, però, i dati sul monitoraggio effettuato dal "gruppo paritetico nazionale" per verificarne le condizioni di attuazione;
- sottolinea - per la buona riuscita dell'offerta - che sarà determinante l'ammontare delle risorse (quelle certe sono inferiori allo scorso anno!);
- auspica che le Regioni e i Comuni (che hanno voluto le intese regionali, rivendicando il loro ruolo istituzionale) destinino risorse economiche congrue e certe per un'ampia diffusione del servizio su tutto il territorio nazionale.