Le nuove Indicazioni nazionali

04.09.2007 18:15



LE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA E DEL PRIMO CICLO. PIU' GRAMMATICA E AUTONOMIA MA SERVONO RISORSE

Snelle ed essenziali, una bussola che segna il tracciato ma senza invadere il campo dell'autonomia. Sono le caratteristiche delle "Indicazioni nazionali" per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo, elaborate dalla Commissione presieduta dal professor Mauro Ceruti e presentate, ieri a Roma, dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Arriveranno oggi agli insegnanti italiani, sottoforma di piccolo fascicolo di 111 pagine. Partono da quest'anno scolastico in via sperimentale e, dopo una fase di consultazione fissata per la primavera del 2008, entreranno a regime nel 2009-2010.

PIU' GRAMMATICA, MATEMATICA E AUTONOMIA
SCRIMA: MA SERVONO RISORSE

Snelle ed essenziali, una bussola che segna il tracciato ma senza invadere il campo dell'autonomia. Sono le caratteristiche delle "Indicazioni nazionali" per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo, elaborate dalla Commissione presieduta dal professor Mauro Ceruti e presentate, ieri a Roma, dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. Arriveranno oggi agli insegnanti italiani, sottoforma di piccolo fascicolo di 111 pagine. Partono da quest'anno scolastico in via sperimentale e, dopo una fase di consultazione fissata per la primavera del 2008, entreranno a regime nel 2009-2010. Previste tre grandi aree disciplinari: linguistico-artistico-espressiva; storico-geografica; matematico-scientifico-tecnologica. L'obiettivo, per il ministero, è favorire l'interazione tra i diversi saperi, stimolare una visione unitaria della conoscenza e sostenere il lavoro collegiale tra insegnanti. Per la prima fase di sperimentazione, sono stati stanziati 36 milioni di euro. "Abbiamo messo al centro lo studio dell'italiano e la sintassi, la storia e la geografia, la matematica e le discipline scientifiche", ha detto Fioroni che ha annunciato lo stanziamento di 15 milioni di euro per i laboratori scientifici nelle scuole e l'insediamento di un gruppo di esperti per il rilancio dello studio della matematica. "Si è ristabilito il giusto ruolo e valorizzazione degli insegnanti come ricercatori ed educatori - ha detto Ceruti - Abbiamo tenuto conto del cambiamento sociologico che investe la vita dei bambini, non solo a scuola". Positivo il giudizio della Cisl Scuola. "E' un segnale significativo - ha commentato il segretario generale, Francesco Scrima - consentirà alle scuole di uscire da un limbo di incertezze e conflittualità causato dalle precedenti Indicazioni e restituirà il protagonismo professionale ai docenti nella costruzione del curricolo".
Ma Scrima va oltre. "E' importante che tutto questo avvenga in modo graduale, con la necessaria flessibilità didattica e pedagogica evitando il riproporsi di conflittualità, soprattutto in questa fase di grande sofferenza della scuola pubblica statale alle prese con tagli di organico e forti ricadute sulle attività di sostegno". Queste lacune, insieme alla mancata soluzione dei problemi legati alla insufficienza di risorse, non fanno bene né alla qualità della scuola, né alla serenità dei suoi operatori. "Le grandi sfide della conoscenza e dei saperi - ha aggiunto Scrima - si affrontano anche con i mezzi finanziari necessari e riconoscendo ai lavoratori il diritto sacrosanto di vedersi rinnovare il proprio contratto di lavoro". Ecco nel dettaglio le novità presentate. E' previsto che l'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado (la terza media) sia dedicata alla storia del Novecento mentre la geografia dovrà evidenziare l'importanza dello studio morfologico, dell'Europa e del mondo. Forte impulso viene dato all'area della matematica in stretto collegamento con l'insegnamento tecnologico- scientifico fin dalle elementari. Più spazio allo studio della lingua italiana, alla grammatica e alla sintassi. Più attività di laboratorio, scrittura, esposizione e lettura degli autori fondamentali per il nostro patrimonio culturale. Più spazio anche allo studio della lingua inglese per tutto il primo ciclo e l'insegnamento obbligatorio di una seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado. Non ultimo l'insegnamento delle nuove tecnologie informatiche: il computer diventa lo strumento più adatto per raccogliere dati, tabelle e appunti per lo studio. (Reda)