La classe virtuale/3

02.04.2007 18:20



FUMATA NERA A PALAZZO CHIGI
I SINDACATI CONFERMANO LO SCIOPERO


E' andato male l'incontro a Palazzo Chigi tra i sindacati della Scuola e i ministri dell'Economia e della Pubblica Istruzione. Resta così confermato lo sciopero generale del 16 aprile. "Non sono state date risposte alle nostre rivendicazioni sui risparmi di sistema che non sono stati né quantificati né certificati - ha osservato il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima - Viene perciò confermato lo sciopero per una rivendicazione sacrosanta e legittima perché si tratta di soldi che appartengono alla scuola".

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Intanto, in vista dello sciopero, proseguono in tutta Italia le iniziative a sostegno dell'agitazione. Dopo la fotografia scattata in Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Calabria, Lombardia e Molise, ecco altre due iniziative a livello provinciale e regionale.

Firenze, insegnanti e genitori insieme contro i tagli di organico

Insegnanti e genitori insieme, a Firenze, contro le carenze di organico nella scuola statale. Su iniziativa delle federazioni provinciali della Scuola di Cgil, Cisl e Uil hanno dato vita, davanti alla Direzione scolastica regionale di via Mannelli, ad un presidio per protestare contro la situazione che si verrà a creare il prossimo anno scolastico in molte scuole statali per le ridotte dotazioni di organico del personale docente. Un problema nazionale "che assume una particolare gravità nella provincia di Firenze", ha detto la segretaria provinciale della Cisl Scuola, Antonella Velani. Le previsioni della Finanziaria, spiega, "si attuano senza i necessari correttivi e accorgimenti in un territorio che registra un consistente aumento della popolazione scolastica, dalla scuola dell'infanzia (+583 alunni), alla scuola primaria (+600 alunni), alla scuola secondaria di II grado (+783 alunni). Un territorio che oltretutto registra un forte flusso migratorio che si prolunga per tutto l'anno scolastico". Per Cgil, Cisl e Uil occorre un intervento specifico per l'area fiorentina. La provincia di Firenze (a fronte dell'obiettivo della Finanziaria di portare la media alunni classe da 20,6 a 21), già nel corrente anno scolastico presenta un rapporto di 22,8. "La nostra richiesta è molto determinata quanto realistica - conclude Velani - già con poche decine di posti aggiuntivi si potrebbe, certo non risolvere la situazione, ma almeno rispondere alle situazioni di maggiore difficoltà".

Anche dall'Umbria piena adesione allo sciopero generale

Lo hanno proclamato Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals di fronte - si legge in un comunicato congiunto - al negativo risultato della concertazione sugli organici per l'anno scolastico 2007-2008 richiesta all'Ufficio scolastico regionale. L'agitazione si svolgerà in concomitanza con quella nazionale della scuola e del pubblico impiego per il rinnovo del contratto nazionale.
Le organizzazioni sindacali evidenziano come, di fronte ad un sensibile aumento degli alunni a livello regionale, rispetto alle previsioni del ministero della Pubblica istruzione, il numero dei posti in organico docenti è stato ridotto di ulteriori 90 unità. In Umbria "non si è tenuto conto della complessità derivante dalla presenza di un numero di alunni stranieri doppio rispetto alla media nazionale e che, per il prossimo anno, aumenterà del 30% raggiungendo in media il 13,5% della popolazione scolastica, con i problemi di integrazione che è facile immaginare".
Le organizzazioni sindacali rilevano che, nella formazione delle classi, non sono stati rispettati i parametri sugli alunni portatori di handicap per cui, questi ultimi, sono stati inseriti su classi iniziali di 25 studenti. Inoltre, in considerazione della indeterminazione dell'organico del personale di sostegno, non si ha la certezza che esso sia adeguato alle effettive esigenze. Per ciò che riguarda l'organizzazione didattica, "non si è più in condizione di garantire né i tempi pieni nella scuola primaria (dove si torna alle pluriclassi) né il tempo prolungato nelle scuole medie, disconoscendo di fatto le scelte delle famiglie. In numerosi istituti tecnici e professionali, inoltre, il taglio degli organici riduce drasticamente l'attivazione di indirizzi altamente professionalizzanti, costringendo gli studenti a percorsi formativi non rispondenti alle loro aspirazioni.
I sindacati sottolineano poi che la riduzione del personale Ata (4 mila a livello nazionale) "avrà, in Umbria, una ricaduta particolarmente devastante data la difficoltà di affrontare il complicarsi del lavoro di assistenza e sorveglianza svolto dai collaboratori scolastici e specialmente negli uffici tecnici e amministrativi, dove la mole delle competenze è cresciuta in maniera esponenziale". (Reda)