Firmato il contratto ma il Governo...

08.10.2007 18:48



SCUOLA. FIRMATO IL CONTRATTO  MA IL GOVERNO E' INCOERENTE


Con la lunga no-stop di due giorni e la firma di domenica mattina all'alba, si è chiusa finalmente, per il personale della scuola, una lunga fase negoziale che è andata avanti per circa due anni e mezzo. L'accordo raggiunto riguarda 850 mila docenti e oltre 250 mila assistenti tecnici e ausiliari per un costo complessivo di 2,5 miliardi di euro. Nello specifico, si tratta di 140 euro di aumento medio mensile pro-capite per i docenti e 100 euro per il personale Ata. Soddisfazione è stata espressa da Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, che fa il punto sul rapporto con il Governo e sulle prospettive.

La firma dell'ipotesi di contratto 2006-2009 è in linea con la piattaforma rivendicativa presentata?
Abbiamo espresso soddisfazione per la sottoscrizione di un contratto che chiude un confronto negoziale che è stato negativamente condizionato dalla mancata copertura finanziaria nei tempi previsti. I risultati ottenuti sono sicuramente coerenti con la piattaforma rivendicativa sia sul versante degli incrementi retributivi tra le diverse professionalità sia sul versante normativo che finalmente risolve quei nodi che hanno fortemente condizionato il lavoro nella scuola.

Il ministro Fioroni ha definito l'intesa siglata come di svolta. La Cisl Scuola condivide questa valutazione?
Noi siamo d'accordo sul fatto che, nell'intesa, è contenuto un percorso di riconoscimento e valorizzazione del lavoro d'aula che si riconferma come il motore e il cuore della scuola. E' proprio nell'aula che si fa scuola, che si esprimono le professionalità e l'impegno quotidiano dei docenti, che si attivano i processi di apprendimento. Da questo punto di vista, si recupera il riconoscimento della ricerca didattica in linea con quel principio ispiratore che intende svuotare le sale dei progetti per riempire le aule. Il principio della valorizzazione professionale riguarda il personale Ata che, proprio con questo accordo, si conferma indispensabile al buon funzionamento dell'attività didattica.

Ora, per quanto riguarda il contratto e la copertura finanziaria del biennio economico 2008-2009, vi aspettate che il Governo faccia la sua parte?
Rispetto a questo contratto noi abbiamo fatto la nostra parte nel quadro generale che si è presentato. Ma non è soltanto un problema di contratto. Il Governo deve rispettare gli impegni a partire dall'attuazione dell'Intesa sulla conoscenza che è stata sottoscritta e che prevede l'impegno reciproco per un investimento a tutto tondo dal punto di vista economico, professionale e delle risorse umane. Senza gli investimenti che erano stati annunciati nel programma elettorale, tutte le tensioni ricadranno inevitabilmente sul contratto. Se l'Intesa sulla conoscenza rimarrà solo sulla carta, si continuerà a pretendere tanto dalla scuola senza dare nulla in cambio. La partita è più complessa di quello che si può pensare. Se l'Italia vuole superare le sfide di competitività, sviluppo e coesione sociale; se vuole garantire livelli di apprendimento più elevati e professionalità all'altezza delle richieste del mercato del lavoro, è necessario investire sulla scuola. Non si limita tutto al contratto. Noi, ripeto, abbiamo fatto la nostra parte ma, al momento, il Governo risulta essere incoerente con gli impegni annunciati. E, da questo punto di vista, la mancanza di copertura economica del prossimo biennio è il primo punto che dimostra questa incoerenza.

La manifestazione nazionale annunciata per il prossimo 27 ottobre a Roma rimane dunque confermata?
Certamente. L'appuntamento unitario è confermato perché chiediamo al Governo, con una grande mobilitazione nazionale, di trovare l'immediata copertura del contratto.
Far mancare le risorse significa negare un diritto sacrosanto ad avere il contratto. Un governo serio e credibile non può permettersi questa politica di annunci non rispettati e di incoerenza visto che, nel programma elettorale, la coalizione dell'Unione aveva puntato molto sulla scommessa del rilancio della formazione, dell'istruzione e della ricerca.

A Ischia, si apre l'assemblea organizzativa della Cisl Scuola. Con quale messaggio in vista dell'assemblea confederale di inizio novembre?
Il nostro sarà un momento importante di valutazione del percorso fin qui realizzato, anche perché siamo a metà del mandato congressuale. Faremo un'analisi critica del lavoro fatto ma ci concentreremo molto sull'aspetto progettuale. Il sindacato deve riflettere molto sul ruolo che lo aspetta, sulla gestione dei cambiamenti che ci troviamo ad affrontare. Cambiamenti in cui la scuola gioca un ruolo strategico e centrale. Il nostro contributo confluirà nell'assemblea confederale perché la Cisl deve fare un attento esame delle sue politiche confederali, della formazione dei quadri e del rinnovamento dell'organizzazione. (Reda)