D.M. 85/2005 - Ordinanza del Consiglio di Stato

03.08.2007 14:21

La decisione del Consiglio di Stato, di cui alla comunicazione di ieri sta, come prevedibile, determinando scompiglio e gravi stati di tensione tra i precari e nelle sedi sindacali.

La CISL Scuola condanna ancora una volta un sistema che penalizza sempre i più deboli a causa di inefficienze, ritardi ed insensibilità.

Abbiamo infatti, dall’avvio del confronto sul decreto 85, denunciato i rischi del monopolio delle università sulla formazione iniziale e la caparbietà delle stesse ad organizzare e gestire in proprio i corsi, negando le disponibilità alla collaborazione dichiarate dal mondo della scuola e della stessa Amministrazione.

Oggi siamo di fronte ad uno scenario impressionante di aspettative negate e diritti lesi, rispetto ai quali non può essere detta ancora l’ultima parola.

Oggi sono stati condannati innocentemente tutti i precari coinvolti nel decreto 85, sia quelli che si sono affannati a concludere entro il 30 giugno, sia quelli che, invece, non hanno ottenuto dalle università l’opportunità di accelerare i corsi.

Una vicenda molto triste che deve diventare lo spunto per una seria riflessione sui problemi della formazione iniziale.

L’ultima finanziaria ha dato delega al Ministro di ridefinirne il modello, noi più volte abbiamo chiesto di avviare il confronto sulla questione ma fino ad oggi solo silenzio e qualche esternazione in convegni.

La circolare n. 15700 del 1 agosto 2007 emanata dal MPI in modo troppo semplicistico, a  nostro avviso, liquida la situazione, dando implicitamente delega ai direttori generali di adeguare le graduatorie.

L’applicazione delle note precedenti ha determinato situazioni consolidate che a nostro avviso richiedono un approfondimento: dalle assunzioni già fatte, alla posizione di coloro i quali, sicuri della loro inclusione in prima fascia, non hanno, entro il 23 luglio scorso, presentato domanda di inclusione nella seconda fascia d’istituto.

Siamo prontamente intervenuti ed abbiamo chiesto all’Amministrazione di entrare con più attenzione nel merito della questione e di emanare ulteriori chiarimenti al fine di garantire comportamenti uniformi sul territorio nazionale.