Dedicato alla vicenda dell'Istituto Comprensivo di Pioltello il "corsivo" di Dirigenti News del 28 marzo 2024

28.03.2024 09:44
Categoria: Articoli e interviste, Dirigenti scolastici, Organi collegiali/CSPI, Personale docente

Sul numero del 28 marzo di Dirigenti News, la newsletter della CISL Scuola incentrata in modo specifico, ogni giovedì, sulle problematiche della dirigenza scolastica, il corsivo di apertura è dedicato alla vicenda dell'Istituto Comprensivo di Pioltello, al centro delle cronache nei giorni scorsi, su cui aveva assunto da subito una chiara presa di posizione la segretaria generale Ivana Barbacci e che ha visto persino il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esprimere il proprio apprezzamento per il lavoro di quella scuola.

Questo il corsivo di Dirigenti News:

La vicenda che ha visto coinvolto nei giorni scorsi l’IC Iqbhal Masih di Pioltello e che tanto ha appassionato i media, sino a ricevere attenzione persino nella stampa e nei tg nazionali, ci offre alcune importanti lezioni delle quali tutti dovremmo fare tesoro.

La prima, più tecnica, è che il senso profondo e originario del quadro giuridico dell’autonomia scolastica è proprio nella possibilità/opportunità di un efficace adattamento del Piano dell’Offerta formativa alla specificità del territorio nel quale la scuola agisce. Esercitare queste prerogative nel quadro normativo definito, consente di interpretare le aspirazioni dei territori, creare le migliori condizioni per il successo formativo dei nostri allievi nella situazione data. Si tratta di un modello di scuola attivo, positivamente protagonista e orientato all’inclusione e all’equità, per costruire un mondo migliore, fondato sul dialogo, sulla comprensione e sulla valorizzazione delle differenze. È un modello più che sperimentato, riconosciuto nella Costituzione, che appare oggi straordinariamente attuale, anche alla luce delle sempre più sottolineate richieste di autonomia differenziata. Sembrerebbe pertanto singolare sconfessare questo modello proprio mentre si discute in Parlamento dell’esigenza di una aumentata autonomia dei territori.

Una seconda lezione, davvero importante e centrale per la CISL Scuola, sta nella forza espressa dalla Comunità scolastica, chiamata a riesaminare l’originaria delibera, contestata negli aspetti tecnici dall’USR Lombardia e caricata di significati politici dall’intervento di alcuni. Qualsiasi sviluppo potrà esserci in futuro, il Collegio dei docenti e il Consiglio di istituto, con l’unanimità della votazione, hanno dimostrato coesione e pacata condivisione di intenti, un rafforzato sentimento di legame intorno a principi che sono stati riconosciuti importanti.
E che questi principi fossero degni di grande attenzione lo conferma anche il convinto sostegno delle autorità ecclesiastiche, a partire dai tre parroci di Pioltello, che hanno respinto “i toni aspri e violenti” con cui è stato talvolta manifestato dissenso rispetto alle scelte operate dall’Istituto sul calendario scolastico.

Ma possiamo ricavare anche una terza lezione estremamente rilevante: la scuola deve essere trattata con cura, salvaguardata da ingerenze politiche. Come rilevano i parroci di Pioltello, non è mai saggio né fecondo trasformare “una scelta ponderata in una battaglia politica”, soprattutto se si parla di istituzioni educative. La scuola insomma deve essere salvaguardata e sottratta alle insidie e alla frammentarietà di pulsioni e lacerazioni, legate all’interesse o alle ideologie di alcuni contrapposti ad altri, in partigianerie che non possono trovare cittadinanza quando si parla di formazione di minori. La scuola è o dovrebbe essere un ambiente protetto, positivo e accogliente. In essa si esprime l’appartenenza a una specifica comunità, con uno stile di relazione né urlato né avventato, ma pacato e riflessivo. Stile, quest’ultimo, che certamente riconosciamo ai genitori, ai docenti e al dirigente scolastico dell’IC Iqbhal Masih, nelle modalità e nella riservata consapevolezza e compostezza con le quali è stata gestita questa difficile situazione anche di fronte agli attacchi più scomposti che esigevano che la delibera assunta sul calendario scolastico fosse cancellata. Chissà se i protagonisti di queste provocazioni si sono resi conto di quanto male hanno fatto alla scuola e soprattutto agli allievi, che certamente si saranno interrogati sulle ragioni di tanto clamore e dell’odio affiorato dai social, parte davvero nefasta della discussione pubblica. Ora con gli alunni occorrerà ricostruire un clima di serenità e rispetto e trovare insieme risposte positive al disorientamento, alle incertezze e agli interrogativi suscitati con così inopportuno e vano chiasso in questa piccola comunità.