Asili nido Milano, scuola per tutti

23.01.2008 17:31



ASILI NIDO MILANO
LA SCUOLA DELL'INFANZIA E' PER TUTTI

 

C'è un nuovo tipo di reato sui minori: l'abuso politico. Lo ha affermato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, riferendosi al "caso-Milano" e allo scontro in atto, tra il sindaco Letizia Moratti e il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, sull'accesso all'asilo dei figli degli immigrati privi di permesso di soggiorno.

Dopo l'annuncio, da parte del ministro, dell'avvio del procedimento per la revoca della parità per le scuole dell'infanzia del Comune di Milano (se Palazzo Marino non rivede al più presto la decisione di negare l'accesso alle materne ai figli degli immigrati irregolari), il sindaco di Milano ha accusato Fioroni di "incomprensibile interferenza" perché le scuole dell'infanzia non rientrano nella scuola dell'obbligo e, quindi, si tratta di una politica in più che fa il Comune di Milano nell'offrire questo servizio ai suoi cittadini. Pronta la replica del ministero per bocca del viceministro Mariangela Bastico che ha giudicato "sconcertante che l'applicazione della legge sia per Moratti "un'ingerenza".
Infatti, la legge 62 del 2000 definisce (all'articolo 1 comma 2) scuole paritarie le istituzioni scolastiche non statali, "comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola dell'infanzia corrispondano agli ordinamenti generali".
In questa ottica, secondo Viale Trastevere, la condizione essenziale per il riconoscimento e la permanenza della parità è il rispetto di tutte le norme sull'istruzione vigenti, in particolare "l'iscrizione alla scuola di tutti gli studenti i cui genitori ne facciano richiesta". Il ministero non torna indietro. Il provvedimento contro il Comune di Milano è confermato anche se il viceministro ha ribadito che, se il Comune, farà dietrofront il provvedimento di revoca sarà sospeso".
Moratti a sua volta ha affermato che "la cosa grave è che il ministro ci chiede di discriminare i bambini milanesi e quelli figli di immigrati
regolari a favore dei figli degli immigrati irregolari". Tenta di ragionare sui principi la Cisl Scuola: "Prendersi cura dei bambini, di tutti i bambini senza discriminazione di status - ha aggiunto Scrima - è un principio di civiltà prima che di diritto. Non è accettabile che, a Milano, si giochi una partita politica sul diritto all'educazione di bambini extra comunitari irregolari". Per il segretario del sindacato di categoria, "irregolari non sono loro, irregolari sono i pretesti con cui li si vogliono escludere dalle scuole per l'infanzia". "Vogliamo ricordare - ha proseguito Scrima - che anche in termini normativi, oltre ai principi costituzionali, c'è la risoluzione del Parlamento Europeo del 16 gennaio 2008 e che la stessa legge 53 (la già nota riforma Moratti) evidenzia come la scuola dell'infanzia concorra all'educazione e allo sviluppo affettivo e cognitivo e ad assicurare una effettiva uguaglianza delle opportunità educative. Dunque questa scuola, come quelle successive, è a pieno titolo scuola per tutti". (Reda)