Su DPEF e Servizi all’Infanzia
E’ da tempo che la Cisl Scuola ribadisce la necessità di potenziare i servizi all’infanzia, da 0 a 3 anni che coprono solo 8% delle reali necessità, percentuale tra le più basse dell’Europa, e che è causa, tra l’altro, del crollo della natalità e della crisi occupazione femminile.
Quindi apprezziamo quanto contenuto nel parere approvato dalla Commissione del Senato sul Documento di programmazione economico-finanziaria relativo al potenziamento dei servizi all’infanzia, ma vogliamo anche ribadire la necessità di distinguere tra servizi all’infanzia e scuola dell’infanzia che per noi è e resta per le bambine e i bambini dai 3 ai 6 anni.
L’eventuale integrazione del sistema degli asili con il sistema scolastico non può prescindere dalla natura e dalle finalità completamente diverse dei due sistemi e parlare di servizi all’infanzia da 0 a 6 vuol dire ignorare le specificità dei vari segmenti dell’infanzia.
Vogliamo qui ricordare quanto la ricerca psico-pedagogica ha continuamente rimarcato e cioè come il processo evolutivo e di apprendimento in quella fascia d’età sia particolarmente delicato ed esponenziale, quindi grave sarebbe andare ad una omologazione delle fasi. Vi è la necessità, invece, di interventi diversi con strutture diverse.
Quindi “servizi all’Infanzia” per i bambini dai tre mesi ai 3 anni, e una Scuola dell’Infanzia e per l’Infanzia dai 3 ai 6 anni, generalizzata su tutto il territorio nazionale e potenziata in risorse economiche ed umane per svolgere al meglio il suo ruolo forte di primo segmento del sistema scolastico che ha come sua “mission” quella dell’inclusione degli aspetti relazionali con quelli cognitivi dei bambini.
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