Sperimentazioni su merito e premialità: firmato il CCNI
Martedì scorso, 12 luglio, è stato sottoscritto il contratto integrativo (CCNI) relativo all'erogazione dei compensi connessi alle sperimentazioni condotte dal MIUR su merito e premialità. Per quanto riguarda il progetto "Valorizza", già concluso con l'individuazione dei docenti aventi titolo al compenso “una tantum”, il CCNI si limita a ridefinire l'entità dei compensi alla luce delle economie registrate a consuntivo e che hanno permesso di incrementare l'importo originariamente previsto (da € 2.500 a 3.000 lordi).
Per quanto attiene al progetto "VSQ", tuttora in corso, il CCNI stabilisce che le somme erogate alle singole istituzioni scolastiche saranno ripartite al personale docente e a.t.a. sulla base di criteri definiti dalla contrattazione di istituto. Si tratta, a nostro avviso, di un punto la cui portata politica, dati i tempi, non può considerarsi irrilevante.
E' chiaro che la firma del contratto non implica in alcun modo condivisione o corresponsabilità rispetto al contenuto di progetti definiti in piena autonomia dal MIUR, in esito ai quali il contratto interviene per la mera regolazione dei connessi aspetti retributivi.
La storia di questi progetti dovrebbe essere, del resto, a tutti nota: essi scaturiscono nell'ambito di scelte che hanno riguardato le modalità di utilizzo di risorse originariamente destinate alla premialità e che, invece, sono state impiegate quasi interamente per il recupero degli scatti di anzianità. Davvero residuale la quota di risorse su cui il Ministero ha ritenuto di avviare le due sperimentazioni.
Al riguardo, pur avendo dichiarato a suo tempo di apprezzare in linea di principio la scelta di affidare alle scuole la sperimentazione di procedure valutative, la CISL Scuola non ha mancato di evidenziare le notevoli criticità riscontrate sia riguardo ai contenuti dei progetti che alle loro modalità di presentazione e gestione, fermo restando in ogni momento il rispetto delle scelte di aderire alla sperimentazione fatte dalle scuole attraverso le deliberazioni dei collegi docenti.
Per questo riteniamo priva di motivazioni plausibili la decisione di chi non ha firmato il CCNI, ritenendo - a nostro avviso impropriamente - che ciò fosse indispensabile per ribadire le proprie posizioni di dissenso.
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