Senza assunzioni non c'è rilancio. Dichiarazione di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola
La paradossale presa di posizione di certi opinionisti, a cui tanta stampa dà rilievo, frutto di un'azzardata lettura dei dati sul funzionamento del sistema scuola e rispondente solo alla voglia di sollevare polveroni e casi mediatici, è per la CISL Scuola assurda e inaccettabile.
Le 150mila unità di docenti da assumere a tempo indeterminato nel prossimo triennio, per queste azzardate analisi, non inciderebbero sulla crescita in qualità della nostra scuola.
La lettura che viene fornita dei dati di confronto con gli altri paesi europei (dati OCSE) denota la non approfondita conoscenza del funzionamento del nostro sistema scuola.
Sorprendenti sono le fantasiose teorie di chi, per eliminare gli sprechi, imputa all'autonomia scolastica la responsabilità di correggere in termini numerici le risorse umane e finanziarie, arrivando a sostenere che si possa approfittare della "moria" dei docenti, prevista dai pensionamenti nei prossimi anni di ben 300mila unità, per ridisegnare una scuola più efficace ed efficiente.
La CISL Scuola ha fondato sospetto che la genialità e la creatività in libera uscita di tali analisi si ispiri, più che a teorie efficientiste, solo alla originalità del noto show man Renzo Arbore, col suo spettacolo televisivo "MENO SIAMO E MEGLIO STIAMO".
La Scuola è insegnamento e apprendimento e come tale necessita di risorse indispensabili. La stessa presenza di 200mila lavoratori precari sta a dimostrare l'indispensabilità di questo personale nella scuola e allo stesso tempo è segno evidente della responsabilità di negative politiche scolastiche dei tanti governi che si sono succeduti, che hanno fatto solo lievitare la precarizzazione del lavoro.
La conseguente discontinuità educativa, a cui da anni sono sottoposti gli alunni, è uno degli elementi che indeboliscono il progetto di crescita qualitativa.
Parlare di autonomia, di valutazione del sistema, di piani di studi con tanta disinvoltura denota solo grande superficialità che, pur dando materia di polemica ai giornali, non serve certamente a fare un buon servizio alla scuola.
La CISL Scuola invita questo Governo a mantenere gli impegni assunti con gli elettori e con il Paese per eliminare la precarietà e perseguire quella discontinuità politica utile a riformare in modo condiviso il sistema scuola e per valorizzare i suoi operatori.
Solo così l'istruzione e la formazione possono essere strumento indispensabile di sviluppo e crescita per il Paese.
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola