Scatti: non sono i nostri accordi a penalizzare le scuole
La ministra Carrozza, intervenendo a una nota trasmissione televisiva, ha dichiarato che per il pagamento degli scatti di anzianità al personale della scuola si vedrà costretta, parrebbe suo malgrado, ad applicare accordi “che si trascinano dal passato” e che mettono “in sofferenza i fondi per il funzionamento della scuola”. Come sempre accade, le mezze verità possono dar luogo a uno stravolgimento dei fatti che un sindacato come la Cisl, protagonista degli accordi cui la ministra allude, non può in alcun modo tollerare. Vale dunque la pena fare alcune precisazioni.
Le intese cui l’on. Carrozza fa riferimento sono due: la prima, nel 2010, consentì di utilizzare per il recupero degli scatti risorse che avevano in origine un’altra destinazione (il 30% delle economie realizzate annualmente dal MIUR, che la legge finalizzava alla valorizzazione del merito); la seconda, nel 2012, ci vide costretti – noi sì, in assenza di altre risorse - a dirottare sulle anzianità una quota di quelle che il contratto destina al pagamento delle attività di “miglioramento dell’offerta formativa”. Proprio perché si trattava di risorse contrattuali, fu necessaria un’apposita intesa negoziale, definita e sottoscritta all’ARAN. Nel firmarla, eravamo ben consapevoli di ridurre la possibilità di pagare prestazioni aggiuntive, ma altrettanto convinti della necessità di tutelare in via prioritaria un elemento fondamentale della retribuzione di tutti.
Una scelta alla quale fummo dunque “costretti” dall’impossibilità di percorrere strade diverse, legate a risorse aggiuntive mai rese disponibili. Ottenere il recupero degli scatti mantenendo inalterate le risorse del MOF, soluzione ovviamente auspicabile, si rivelava in quei frangenti impresa fuori della realtà. Da qui un risultato che qualcuno ha contestato, ma senza essere in grado di proporre alternative diverse dalla mera enunciazione di obiettivi più ambiziosi: un po’ poco, se è vero che l’efficacia dell’azione sindacale si misura su quanto si ottiene, non su ciò che viene semplicemente richiesto.
A quanti – per inciso – si stracciano le vesti perché “gli scatti dei professori li pagheranno gli studenti” (titolo perentorio e sbrigativo del Sole 24 ore di oggi), vogliamo ricordare che in realtà è accaduto in questi anni esattamente l’opposto: se per ridare valore al 2011 abbiamo dovuto usare risorse contrattuali, è perché i soldi destinati agli scatti d’anzianità sono stati usati a copertura dei posti in organico autorizzati in più, soprattutto per il sostegno. Giusto e doveroso, sia chiaro, perché si trattava di dare risposte adeguate alla domanda formativa, come da noi sempre rivendicato: inaccettabile che ai conseguenti costi si sia fatto fronte, com’ è avvenuto, penalizzando le retribuzioni del personale.
Questi i fatti, al di là delle banalizzazioni e delle vere e proprie distorsioni della realtà con cui ci tocca troppo spesso misurarci. Ad ogni buon conto, se la ministra Carrozza non vuole essere “costretta” a subire intese che non le piacciono, convinca governo e parlamento a darci le risorse in più che servono: saremo i primi ad essere soddisfatti. Ma se per caso non fosse in grado, non si lasci coinvolgere in polemiche costruite ad arte e insista perché il recupero di validità del 2012 avvenga il più rapidamente possibile, nell’unico modo oggi praticabile, su cui peraltro la sua Amministrazione sta lavorando da mesi. Crediamo non a sua insaputa.