"Promesse" e "intese"
Non promesse, ma accordi e intese. Così rispondiamo ad una collega che ci scrive: “Avete visto che non avremo gli scatti a gennaio 2012. Grazie per le promesse mancate anche da parte vostra. E la finestra mobile? Ora Bonanni continua a difendere l’indifendibile”.
Gentile collega, noi non facciamo “promesse”, ma accordi e intese, se ci riusciamo, per risolvere le questioni che siamo chiamati ad affrontare. Quella sugli scatti è un'intesa con la quale abbiamo cercato di dare soluzione a un difficile problema, non limitandoci a enunciarlo e denunciarlo (cosa assai facile per tutti).
Quell'intesa intanto ci ha permesso di recuperare il primo dei tre anni di blocco; stiamo anche in queste ore (e che ore!) lavorando intensamente perchè si proceda al recupero del 2011. Siamo anche fiduciosi di riuscire nel nostro intento, nonostante le difficoltà crescenti del contesto in cui ci troviamo immersi e che - ci perdoni la franchezza - abbiamo l'impressione non sia colto da lei in tutta la sua portata.
La invitiamo, quindi, a non dare per persa una partita che si sta ancora giocando: aspetti gennaio, e poi vedrà se confermarci la sua accusa di aver mancato ad una "promessa". Ci piacerebbe, per la verità, che qualora lo scatto ci fosse lei ce ne rendesse atto, ma sappiamo che è un'illusione.
I risultati, quando arrivano, sono "atti dovuti"; quando non si ottengono, diventano pretesto per accuse rancorose e poco meditate. Dell'eventuale mancata applicazione di un'intesa, infatti, bisognerebbe chiedere ragione a chi non ha mantenuto gli impegni, non a chi quell'impegno era riuscito faticosamente ad ottenere.
Certo che chi non ha fatto null'altro che protestare rischia meno, in virtù dell'antico adagio "chi non fa, non sbaglia".
Bonanni non sta in questo momento "difendendo l'indifendibile": dopo aver cercato per mesi di mantenere viva e incisiva la presenza del sindacato e del suo ruolo negoziale, ci risulta che stia da qualche giorno rivendicando quella che da ieri è una prospettiva concreta per risolvere, con uno sforzo straordinario di coesione nazionale, i drammatici problemi dell'Italia. Scusi se è poco.