Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola circa le "novità" per la scuola inserite nel decreto sulle "liberalizzazioni"
Pur esprimendo qualche riserva sullo strumento utilizzato (il decreto-legge sulle "privatizzazioni"), il merito e le finalità del provvedimento appaiono sostanzialmente condivisibili, a partire dalla previsione, all'interno del secondo ciclo d'istruzione, accanto al sistema dei licei e al sistema dell'istruzione e formazione professionale, di un'area tecnico-professionale nella quale vengono ricompresi gli attuali istituti tecnici e quelli professionali.
La CISL Scuola, infatti, fin dai primi passi della "riforma Moratti" aveva espresso forti perplessità e riserve sulla scelta di "licealizzazione" degli istituti tecnici e professionali che ne stravolgeva gli obiettivi formativi orientati verso una chiara terminalità, consistente nell'acquisizione di saperi e competenze tali da favorire l'ingresso dei giovani diplomati nel mercato del lavoro e delle professioni, senza peraltro escludere ulteriori aspirazioni formative di livello universitario o di formazione tecnica superiore.
La CISL Scuola ha denunciato ripetutamente il rischio di veder così disperso quel ricco patrimonio di opportunità garantite dall'istruzione tecnica e professionale, che - non dimentichiamolo - con le sue professionalità ha notevolmente contribuito allo sviluppo e alla crescita economica del nostro Paese e ha rappresentato per milioni di ragazzi un promettente strumento di mobilità sociale.
Ci auguriamo che il cammino parlamentare del provvedimento non incontri insormontabili ostacoli politici e giuridici e che non provochi contenziosi di natura costituzionale tali da pregiudicarne gli esiti.
Rimane un interrogativo che sicuramente provoca giustificata inquietudine nel mondo delle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado: perché non si è intervenuti anche sul Decreto Legislativo 59/2004, rimuovendone legislativamente i nodi e le incongruenze a lungo denunciate, a partire dall'eliminazione dell'ingombrante fardello delle "Indicazioni Nazionali" ad esso allegate?
La CISL Scuola si sente impegnata a sostenerne in tal senso la percorribilità dell'inserimento nel decreto-legge di un apposito emendamento integrativo nel corso dell'iter di conversione in legge.
Positiva la valutazione sulla norma che estende alle donazioni in favore delle scuola i benefici fiscali previsti per le Fondazioni e quanto mai opportuna è la preclusione dei soggetti donanti dalla possibilità di presenza nei Consigli di Istituto e nelle Giunte Esecutive, a tutela della composizione e delle competenze gestionali degli stessi. Riteniamo che la medesima impostazione debba essere mantenuta anche nel futuro provvedimento di riforma degli organi collegiali.
Roma, 26 gennaio 2007
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola
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Dal "link" un primo più articolato commento della Segreteria Nazionale della CISL Scuola.