Finanziaria 2007 e riduzione del "tempo scuola" negli istituti professionali. Esiti incontro al MPI (2)
Mercoledì scorso, 21 marzo, si è svolto - presso il MPI, tra Organizzazioni Sindacali ed Amministrazione - il secondo incontro (dopo il primo, avvenuto il 21.2.2007) sull'attuazione delle disposizioni previste dall'art. 1, comma 605, lett. f), della legge 296/06 (la Finanziaria 2007) in materia di riduzione del "tempo scuola" nel biennio degli istituti professionali.
L'Amministrazione ha presentato una bozza di decreto (che è stata già inviata al CNPI per il prescritto parere).
La scelta ricade sull'adozione del "Progetto 2002" che era stato avviato già a partire dal 1997 come modello sperimentale dell'autonomia: progetto che aveva subito successivamente una battuta d'arresto, a seguito della legge di riforma degli ordinamenti del Ministro Berlinguer.
Attualmente è adottato in circa 100 istituti professionali su 620 istituzioni.
La proposta dell'Amministrazione prevede - anche nell'ottica del biennio unitario dell'obbligo d'istruzione - una struttura unitaria dell'impianto formativo-culturale ed un'area d'integrazione (ex approfondimento) nel cui ambito le scuole potranno progettare e realizzare interventi didattici mirati alle esigenze dell'utenza ed ai bisogni formativi del territorio.
Tutto ciò con una gestione flessibile del curricolo, nella logica dell'autonomia scolastica.
Gli studenti avranno a disposizione 34 ore di attività didattiche, mentre l'organico resta confermato nella consistenza determinata nel "Progetto '92" (36 ore di docenza + le quote derivanti dal completamento cattedra a 18).
La CISL Scuola:
- ha ribadito le preoccupazioni già espresse sull'uso improprio di una legge finanziaria per operare riforme di ordinamento, pur riconoscendo che - tra i possibili strumenti per dare attuazione alla disposizione legislativa - la scelta di recuperare il precedente percorso sperimentale (inserito oggi nel contesto più maturo dell'autonomia scolastica) deve essere considerata con attenzione;
- ha chiesto che l'introduzione delle nuove norme interessi esclusivamente le classi prime e non l'intero biennio, trattandosi di innovazione ordinamentale;
- ha chiesto, altresì, che siano esplicitate le garanzie sulla conferma dell'entità degli organici affinché le istituzioni scolastiche siano in grado di attuare realmente tutte quelle forme di flessibilità e modularità dell'intervento didattico necessarie a conseguire il risultato posto dalla legge "di miglioramento dell'efficienza ed efficacia degli attuali ordinamenti";
- ha sottolineato, infine, la necessità che le indicazioni sull'organizzazione del lavoro dei docenti (nonché sull'utilizzazione degli stessi) siano rispettose del sistema di relazioni sindacali contrattualmente definito.
Il MPI ha assunto l'impegno di riconvocare le Organizzazioni Sindacali subito dopo l'avvenuta espressione del parere da parte del CNPI.