Attribuzione spezzoni - Profondo disaccordo con il MPI
Si è finalmente svolto oggi l’incontro con il Vice Ministro Bastico, richiesto dalla CISL Scuola la settimana scorsa, sul problema dell’attribuzione degli spezzoni pari o inferiori a sei ore dopo la rigida posizione assunta dall’Amministrazione in sede tecnica.
Purtroppo dobbiamo registrare un drastico cambio di rotta.
Nell’incontro odierno, durante il quale si è affrontato anche il nodo degli organici, infatti il vice ministro ha comunicato che sulla questione in sede politica è stato assunto un orientamento opposto a quello dello scorso anno e pertanto gli spezzoni inferiori a sei ore non sarebbero stati resi disponibili per le operazioni di supplenza.
Tale scelta veniva motivata con problemi di carattere contabile e di rapporti con il tesoro per il contenimento della spesa, nonché con l’adozione del nuovo regolamento.
La CISL Scuola, in coerenza con quanto sempre dichiarato in merito, ha manifestato la più netta contrarietà alla posizione espressa, denunciando l’incoerenza tra dichiarazioni di impegno contro la precarizzazione e decisioni che addirittura gettano i precari in uno stato di disoccupazione, in quanto vengono loro sottratte opportunità di lavoro. La posizione rigida adottata sulla materia da parte dell’Amministrazione non ha motivazioni e non risponde alle dichiarazioni del Ministro che da ultimo, durante il Question time del 25 luglio u.s. alla Camera, ha affermato la necessità di dare certezze ai precari e certezza agli studenti di avere docenti che con la sicurezza del loro lavoro possono dare il massimo della loro professionalità.
La questione era stata già risolta con la nota prot. n. 1004 del 21 luglio 2006, che aveva reso disponibili alle assunzioni tutte le frazioni orario senza limitazioni. Una disposizione per la quale la CISL Scuola si è fortemente battuta lo scorso anno e che è stata accolta con favore dai precari. Il ripensamento di oggi è ingiustificato anche sotto il profilo della consapevolezza nella assunzione delle decisioni da parte del livello politico.
Non è corretto il riferimento al nuovo regolamento (provvedimento tra l’altro ancora in corso di formalizzazione, a dire il vero, al momento privo di valore giuridico), in quanto questo verrebbe forzato proprio dall’interpretazione del MPI, esso infatti prevede l’attribuzione degli spezzoni alle graduatorie permanenti al comma 2 dell’art. 1, prima che queste siano “consegnate” alle operazioni di competenza dei dirigenti scolastici, operazione prevista al comma 4.
La sottrazione degli spezzoni in parola dal piano delle disponibilità per le assunzioni da graduatoria permanente, non solo riduce le possibilità di lavoro dei precari, ma non garantisce agli alunni e alle scuole la copertura effettiva di tutte le disponibilità al momento dell’avvio dell’anno scolastico. Determina cioè esattamente l’opposto di quelle sicurezze che si vorrebbero garantire, riproponendo le condizioni di migliaia di classi scoperte nella delicata fase di avvio delle attività didattiche.
L’esperienza passata ha dimostrato che da tutto questo non è derivato alcun beneficio agli alunni e alle istituzioni scolastiche, né si sono realizzati quegli obiettivi di risparmio per l’erario che la finanziaria 2002 si poneva. A seguito del dettato del CCNL che ha disposto il conglobamento dell’IIS nello stipendio tabellare e, quindi, nella retribuzione delle ore eccedenti, è caduta la convenienza nell’assegnare al personale in servizio nella scuola tali disponibilità, ma anzi ciò determinerebbe un rilevante aggravio di spesa.
Una considerazione finale.
La posizione della CISL Scuola non vuole essere una disattenzione ai problemi del riconoscimento salariale del personale di ruolo, problemi che devono trovare un’adeguata soluzione in sede contrattuale. E’ miope pensare che questa possa passare attraverso l’equazione più lavoro = più salario, perché non si realizzerebbe così un riconoscimento della professionalità ma una sua svendita.
In conclusione la CISL Scuola ha chiesto un ripensamento sulla materia al vice ministro.