"Portfolio": no ai modi, no ai tempi ministeriali
Il testo dell'articolo di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola, dal titolo "PORTFOLIO: NO AI MODI, NO AI TEMPI MINISTERIALI".
L'articolo apparirà domani sulle pagine di "Italia Oggi", nella settimanale rubrica "Azienda Scuola"
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Portfolio: opportune riflessioni in un articolo di Scrima che sarà pubblicato sul numero di domani del quotidiano "Italia Oggi"
Per il portfolio occorre ridefinire tempi e modalità. <o:p></o:p>
Questa è la posizione della CISL Scuola che tempestivamente ha messo in evidenza le tante storture e forzature contenute nella C.M. n. 84/2005, all'insegna di un'impostazione quasi esclusivamente burocratica e del tutto distante da quei sani ed efficaci criteri di valutazione che presuppongono una collegialità di apporti.<o:p></o:p>
Sull'argomento ritorna Francesco Scrima, Segretario Generale della CISL Scuola, con un suo puntuale articolo dal titolo "PORTFOLIO: NO AI MODI, NO AI TEMPI MINISTERIALI" che apparirà domani, 24 gennaio, sulle pagine di "Italia Oggi", nella settimanale rubrica "Azienda Scuola"<o:p></o:p>
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PORTFOLIO: NO AI MODI, NO AI TEMPI MINISTERIALI<o:p></o:p>
di Francesco Scrima<o:p></o:p>
Anche la questione del Portfolio - uno degli elementi che si vogliono introdurre sulla scia della legge 53/03 di riforma scolastica - rischia di rappresentare un momento di impoverimento e di umiliazione della scuola italiana.<o:p></o:p>
Gli ambiti che questo strumento tocca sono di particolare importanza e delicatezza perché investono i temi della documentazione, della valutazione, dell'orientamento; aspetti centrali del lavoro di scuola, della funzione docente, della relazione insegnante-allievo e insegnanti-famiglie. <o:p></o:p>
Aspetti che devono essere trattati con grande prudenza e saggezza. <o:p></o:p>
Ma con la <a href="C.M. 84/2005 il Ministero non ha agito né con prudenza, né con saggezza. <o:p></o:p>
Il risultato è che si butta la scuola nella confusione, nell'improvvisazione, nella esecutività puramente burocratica e formale degli atti. <o:p></o:p>
E questo vuol dire svilimento della scuola, disprezzo della professionalità docente, spinta alla cultura degli adempimenti e non a quella dei risultati.<o:p></o:p>
Così come è stato pensato e proposto, lo strumento è farraginoso, pesante, sostanzialmente improduttivo; una risposta impropriamente e inevitabilmente "amministrativa" a dei problemi che sono invece di squisita pertinenza e competenza professionale. <o:p></o:p>
L'errore fondamentale che il Ministero ha fatto è stato quello di voler "istituzionalizzare" in fretta e furia qualche cosa che attiene al lavoro riflessivo e di elaborazione della scuola dell'autonomia e alla ricerca educativa dei docenti.<o:p></o:p>
Un lavoro serio che leghi il tema "documentazione e valutazione" all'obiettivo di migliorare la qualità della didattica e della formazione esige che nel gruppo docente di una scuola ci sia un percorso di chiarimento e condivisione intorno ad alcuni concetti chiave preliminari.<o:p></o:p>
Che cosa va documentato? <o:p></o:p>
Che cosa si intende per competenze da certificare? <o:p></o:p>
Quali sono gli elementi a forte significatività educativa che devono essere registrati? <o:p></o:p>
Certo a questo non si risponde compilando schede belle e pronte fornite da editori specializzati, né inventandosi, in questa fase dell'anno scolastico, indicatori non previsti nella programmazione iniziale. <o:p></o:p>
Occorre infatti dire che, se il portfolio si deve fare, occorre costruirlo, non compilarlo. <o:p></o:p>
Ma per questo serve tempo e serve un'azione di formazione e sostegno a questo compito. <o:p></o:p>
Niente di tutto ciò è stato dato, e la circolare ministeriale è venuta proprio a sproposito. <o:p></o:p>
Non si può certo considerare formazione e supporto qualche iniziativa di turismo ministeriale o qualche pur lodevole esperienza pilota. <o:p></o:p>
Progettare e avviare un vero ed efficace sistema di documentazione esige ben altri investimenti in risorse finanziarie e culturali. <o:p></o:p>
Esige, soprattutto altri metodi di dialogo con la scuola dell'autonomia e di confronto con le organizzazioni di rappresentanza per le implicazioni di natura contrattuale legate all'organizzazione del lavoro e alle prestazioni professionali. <o:p></o:p>
Irrisolto resta anche il problema sollevato dall'Authority sulla Privacy che chiedeva al Ministero un apposito regolamento di garanzia. <o:p></o:p>
Ma evidentemente per il Ministero è più facile imporre il lavoro agli altri che fare il proprio.<o:p></o:p>
Tutte queste critiche, osservazioni e richieste le avevamo già avanzate e il Ministro si era formalmente impegnato ad incontrarci di procedere con le circolari. <o:p></o:p>
Non lo ha fatto e non possiamo che denunciare questa inadempienza. <o:p></o:p>
Dopo reiterate sollecitazioni abbiamo ottenuto un incontro con l'Amministrazione, ma a circolare già emanata. <o:p></o:p>
In quella circostanza abbiamo ribadito la nostra posizione che rilanciamo oggi chiedendo che si ponga rimedio, anche se tardivamente, al mal fatto. <o:p></o:p>
In caso contrario non abbiamo altra scelta che promuovere azioni più dure.<o:p></o:p>
La posizione della CISL Scuola è chiara: per questioni di merito e di metodo occorre riconsiderare i tempi e i modi che la C.M. 84/05 indica.<o:p></o:p>
Questo è il momento della valutazione quadrimestrale: occorre dare serenità e chiarezza a questo compito. <o:p></o:p>
Il problema non si risolve con le FAQ che sanno molto di domande di fantasia a risposte preconfezionate. <o:p></o:p>
Occorre lasciare più libertà e più tempo alle scuole e responsabilità ai Collegi dei Docenti. <o:p></o:p>
Anche qui si gioca il principio dell'autonomia scolastica contro ogni tentazione di pedagogia burocratica o di Stato. <o:p></o:p>
In ogni caso occorre semplificare l'operazione e, per renderla funzionale, stringerla all'essenziale. <o:p></o:p>
Un portfolio non può essere un faldone di notizie inutili, un "libretto al portatore" che non porta nulla, una impossibile ricognizione di chissà quali e quante competenze. <o:p></o:p>
Torniamo alla serietà che è anche concretezza e giusta misura.<o:p></o:p>
Per finire ricordiamo che la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi; di impegni ciechi e inutili a scuola ne abbiamo già troppi e sicuramente la cecità non si addice alla valutazione.<o:p></o:p>
Francesco Scrima
Segretario Generale della CISL Scuola<o:p></o:p>
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