La grande corsa del bene
"Dietro le quinte di una tragedia in pieno svolgimento, c'è un fervore scientifico, intellettuale ed economico che non va sottovalutato". Lo afferma Francesco Guerrera, uno dei giornalisti finanziari più rinomati nel mondo anglosassone, attualmente direttore-capo di Barron's Group in Europa, intento a "trovare il silver lining, la fodera d'argento che, secondo il proverbio inglese, riveste ogni nuvola, anche quando c'è un tifone" (La Repubblica, 9 ottobre 2020)
Dicono che nella vita il tempismo sia tutto. Io mi trasferii a Hong Kong nella primavera del 2003, il giorno esatto in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò che era finita l'emergenza-Sars.
Nel giro di due mesi, il territorio anglo-cinese si trasformò da deserto economico assediato dal virus "progenitore" del Covid-19 a metropoli fiorente, prospera e vitale, frontiera ideale per la fusione tra il capitalismo, le competenze e il denaro occidentali e l'ingegno, l'applicazione e il know-how orientale.
Il Covid -19 è molto, molto, peggio del Sars, e sembra assurdo, nel pieno di una crisi che uccide persone, ferisce economie e lacera milioni di vite, parlare d'ottimismo, di rinascita, di ritorni alla "normalità". Ma dietro le quinte di una tragedia in pieno svolgimento, c'è un fervore scientifico, intellettuale ed economico che non va sottovalutato.
Nelle ultime due settimane ho parlato con banchieri, esperti ed economisti per trovare il silver lining, la fodera d'argento che, secondo il proverbio inglese, riveste ogni nuvola, anche quando c'è un tifone.
Il filo conduttore di questi risvolti positivi è l'accelerazione. Dalla medicina, all'ambiente all'economia, questa catastrofe sta provocando un clamoroso balzo in avanti nella ricerca, cooperazione tra vari settori e nell'adozione di nuove tecnologie.
Nel campo scientifico il fenomeno si sta manifestando nella collaborazione internazionale tra dottori, aziende e università, con e senza l'aiuto dei governi. L'obbiettivo principale è, ovviamente, il vaccino ma c'è molto di più.
Lo ha spiegato bene Laura Mauri, vice-presidente della ricerca clinical globale a Medtronic, multinazionale della tecnologia medica, in un podcast del Massachusetts Institute of Technology.
Medtronic produce ventilatori e lo scoppio dell'epidemia gli ha posto un problema fondamentale: come far sì che il personale medico fosse protetto dal contagio quando gestisce una di queste macchine?
La risposta è stata un'alleanza-lampo con Intel, il gigante USA dei micro-chip, che ha permesso a medici e infermieri di far funzionare i ventilatori a distanza. In tempi normali, si sarebbe dovuto aspettare mesi, forse anni, per quest'innovazione. Durante la pandemia, è stato fatto in poche settimane.
Nel campo economico, la "fodera d'argento" più lampante è stata la transizione rapidissima al lavoro remoto per milioni di persone. Ma e' un tema che va ben al di là della forza-lavoro. Costrette a dover rinunciare o limitare il contatto con fisico con utenti, fornitori e regolatori, le aziende hanno trasformato il modo di fare impresa. Dopo aver chiesto a 900 alti dirigenti come avessero reagito all'epidemia, McKinsey ha calcolato che, in media, le imprese hanno accelerato la "digitalizzazione" di tre, quattro anni (in alcuni casi di sette anni) - una vera e propria rivoluzione industriale. "Il mondo del business è cambiato per sempre" ha concluso McKinsey.
Nel campo ambientale, il crollo nelle emissioni nocive in questo periodo - diretto risultato dei lockdown - ha offerto prova tangibile che l'inquinamento non è obbligatorio. E alcuni governi stanno già parlando di una "ripresa verde" che ristabilisca la crescita senza distruggere il pianeta. Proprio questa settimana Boris Johnson, il premier britannico, ha promesso che l'energia eolica accenderà le luci in tutto il Regno Unito da qui al 2030.
Si tratta di opportunità inaspettate e casuali, i pochi effetti collaterali positivi di una catastrofe enorme.
Ma ci sono precedenti. Dalle ceneri della seconda guerra mondiale sorsero il computer, la produzione di massa della penicillina e persino il forno a micro-onde. Più di recente, Sars portò a cambiamenti epocali nei sistemi sanitari nei paesi Asiatici - e non è un caso che quella regione abbia risposto meglio di Europa e America al coronavirus.
Come ha scritto il mio amico Mohamed El-Erian, consigliere di Allianz, su Project Syndicate: "L'epidemia sta durando molto più a lungo di quanto pensavamo e continua a distruggere e a devastare. A maggior ragione dobbiamo far sì che la nostra risposta collettiva sia la migliore possibile".
Non possiamo ancora dormire sulle fodere d'argento ma la speranza è un barlume di luce in fondo a questo tunnel cupissimo.
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