Grazie Giulio, giovani come te ci danno speranza
Nel giorno in cui si dà a Giulio Regeni l'estremo saluto dedichiamo a lui e alla sua famiglia queste riflessioni di Leonarda Tola, che lo ricorda accostando la sua figura a quella di un'altra italiana scomparsa in circostanze tragiche, Valeria Solesin. Ad accomunarli, oltre all'età, la stessa volontà di vivere non in superficie, ma "immergendosi nella realtà e accettandone le sfide".
Facile accostare il tragico destino di Giulio Regeni e quello di Valeria Solesin. Molte le consonanze. 28 anni entrambi, dottorato in studi politici internazionali a Cambridge l’uno, iscritta all’istituto di demografia dell’Università Sorbona a Parigi l’altra, viaggiatori con la passione della conoscenza, giovani dal sorriso che splende dalle istantanee della loro breve esistenza, che raccontano vite brillanti, vissute in compagnia di altri giovani del mondo.
Due ragazzi italiani, friulano l’uno, veneziana l’altra, uccisi, assassinati barbaramente, Giulio al Cairo in circostanze oscure e che si pretende vengano chiarite e rimesse a una giustizia che sia davvero "giusta", credibile, vera. Valeria a Parigi, nell’attentato terroristico del 13 novembre 2015, in contesti e modalità diverse ma con lo stesso esito di insopportabile perdita.
Per i genitori innanzitutto, i cui profili sembrano usciti da album di famiglia immacolati che in Italia pensavamo di avere smarrito nelle stagioni di equivoche biografie di potenti o criminali di turno, di cui il mondo ci ha sempre chiesto conto.
Famiglie disponibili a dare ragione, in uno stile di civile compostezza, delle vite esemplari di questi meravigliosi ragazzi e del dolore smisurato di averli perduti.
Nessun cedimento all’inevitabile pressione mediatica per l’amplificazione della tragedia familiare, soprattutto al momento di funerali, a Venezia per Valeria e oggi a Fiumicello (Udine), voluti secondo dignità e misura di significativa serietà. Non rinunciando i genitori, con sensibilità civica, a consentire che della vita di impegno e di studio e della morte violenta dei loro figli il mondo possa recepire e ammirare i segni di esemplarità.
Valeria e Giulio sono giovani dell’Italia di oggi di cui orgogliosamente vantarsi: dotati di strumenti culturali acquisiti sui banchi della scuola, della scuola italiana, capaci di intelligenza aperta al dialogo e all’amicizia con i coetanei di altre culture e nazioni, competenti in diritti umani che impersonavano nelle relazioni con gli altri.
Giulio Regeni: deciso ad accettare il rischio di immergersi nella realtà difficile di un paese come l’Egitto di oggi, travagliato dai processi di un cambiamento politico epocale. A muoverlo le spinte ideali che a un giovane fanno presagire e gustare il sogno di un mondo migliore, di giustizia, libertà, pace.
La grandezza dei giovani, quando sono generosi, sta nell’accettare le sfide. La mano che ferma il loro volo precipita il mondo nella notte oscura della ragione e del cuore. E muore la speranza del mondo.
Leonarda Tola, 12 febbraio 2016
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