Cosa cambia nel modo di votare degli italiani e dove porta
Un risultato elettorale legato al rinnovo di amministrazioni comunali ma carico di fortissima valenza politica è in questi giorni al centro di analisi e commenti su tutti i maggiori organi di informazione. Dalla lettura dei quotidiani più diffusi in campo nazionale abbiamo tratto tre interventi che ci sembrano meritevoli di particolare attenzione per la qualità delle analisi condotte e per il riconosciuto prestigio degli autori.
Da La Repubblica abbiamo ripreso l'articolo di Ilvo Diamanti, editorialista e docente ordinario di scienza politica all'Università di Urbino, che segnala la scomparsa della tradizionale "geografia del voto". Un elettorato sempre più mobile e sempre meno prevedibile nei suoi comportamenti, frutto di "partiti liquefatti e fedeltà perdute".
Dal Corriere della Sera un pezzo di Gian Antonio Stella dedicato alla difficile impresa che attende a Roma e a Torino "le due pulzelle 5 Stelle". Che non meritano di essere sottoposte da subito a un impietoso tiro al bersaglio, ma hanno l'obbligo di dimostrare in fretta di essere all'altezza del compito immane che – soprattutto a Roma – le attende.
Da La Stampa, l'analisi di Ugo Magri che evidenzia la caduta di ogni tabù tra formazioni fino a poco tempo fa considerate fra loro incompatibili ma oggi pronte a convergere per colpire un nemico comune. Una situazione inedita che potrebbe preludere a scenari di grande difficoltà per l'attuale governo e per il suo premier, a partire dal referendum di ottobre fino alle prossime politiche.
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