Documento approvato a conclusione dei lavori del Consiglio Generale nazionale della CISL Scuola
Si è riunito oggi, 28 aprile, a Roma il Consiglio Generale nazionale della CISL Scuola. Al termine dei lavori, introdotti dalla relazione della segretaria generale Ivana Barbacci, è stato approvato all'unanimità un documento che condividendo le valutazioni negative espresse nella relazione circa le misure varate per decreto legge dal Governo su reclutamento e formazione del personale dà mandato alla segreteria per l'eventuale avvio di iniziative di mobilitazione. Di seguito il testo del documento.
Il Consiglio Generale della CISL Scuola, riunito a Roma (Auditorium “Antonianum”) il giorno 28 aprile 2022, udita la relazione della segretaria generale Ivana Barbacci la approva con i contributi scaturiti dall’ampio e approfondito dibattito. Il Consiglio Generale manifesta profonda preoccupazione per quanto nell’immediato e in prospettiva stanno causando gli eventi bellici conseguenti all’aggressione dell’Ucraina da parte delle forze armate della Russia.
Condividendo pienamente la chiara e inequivocabile presa di posizione della CISL, con la ferma condanna dell’aggressione e la condivisione di tutte le azioni di sostegno al popolo ucraino messe in atto a livello nazionale e internazionale, il Consiglio Generale indica la necessità di favorire la più larga partecipazione alle iniziative di concreta solidarietà attivate dalla CISL fin dall’inizio del conflitto.
Il Consiglio Generale sottolinea l’importanza del ruolo che la scuola può svolgere in particolare per quanto riguarda l’accoglienza delle alunne e degli alunni provenienti dall’Ucraina e più in generale per promuovere nelle giovani generazioni una cultura di pace, fondata sul ripudio della guerra nei termini indicati dalla Costituzione e su cui ancora una voltagli interventi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle celebrazioni del 25 aprile rappresentano un punto illuminante di riferimento e orientamento.
Il Consiglio Generale auspica che nella comunità internazionale, accogliendo gli accorati appelli del Santo Padre papa Francesco, prevalga l’impegno a ricercare tutte le vie possibili per una soluzione negoziata del conflitto e, nella salvaguardia del diritto all’indipendenza e alla sovranità di ogni popolo, sia scongiurata una sua possibile estensione a livello globale.
Nel contesto drammatico della guerra, mentre non appare ancora del tutto superata nei fatti l’emergenza pandemica, la difesa del lavoro e delle retribuzioni, a fronte delle ricadute che gli eventi bellici determinano sull’economia e di una forte ripresa delle dinamiche inflattive assumono carattere di assoluta priorità. A tal fine, diventa indispensabile procedere con la massima urgenza al rinnovo del contratto nazionale di lavoro, per il quale non è ulteriormente sopportabile il mancato avvio del negoziato, mentre si conferma la necessità di reperire in prospettiva ulteriori risorse rispetto a quelle attualmente indicate nel DEF per il 2022.
Il Consiglio Generale esprime forte dissenso per la decisione del Governo di intervenire in modo unilaterale e per decreto legge su un tema come il reclutamento, per il quale il Patto per la scuola prevedeva esplicitamente l’impegno a farne oggetto di preventivo confronto con le parti sociali; alle obiezioni di merito e di metodo, puntualmente proposte nella relazione della Segretaria Generale e del tutto condivise, si aggiunge la forte denuncia per l’invasione di campo su materie contrattuali compiuta attraverso la definizione di modalità “premiali” per il cui finanziamento si utilizzerebbero risorse faticosamente recuperate alla disponibilità della contrattazione. Viene in tal modo pregiudicata la possibilità di riconoscere a tutto il personale, anche in questo caso in linea con gli impegni contenuti nel Patto per la scuola, un riconoscimento economico adeguato all’esigenza di riallineare le retribuzioni del personale della scuola a quelle dei corrispondenti livelli della PA e, in prospettiva, a quelle vigenti in altri Paesi europei.
Il Consiglio Generale ribadisce che l’individuazione di nuove modalità di valorizzazione dell’impegno professionale dev’essere affidata al confronto negoziale e alla disciplina contrattuale e supportata con l’investimento di specifiche risorse aggiuntive, non essendo sostenibile un suo finanziamento a costo zero, specie in presenza dell’emergenza salariale che si profila a causa degli andamenti inflattivi.
Per queste ragioni il Consiglio Generale, mentre impegna la segreteria nazionale ad aprire ogni possibile canale di confronto a livello politico per una radicale modifica del provvedimento di che le Camere saranno chiamate a convertire in Legge, dà pieno mandato per l’attivazione delle azioni di mobilitazione ritenute necessarie per sostenere le richieste di modifica, per rivendicare la piena esigibilità di tutte le risorse disponibili per il rinnovo del contratto e per recuperare alla titolarità del confronto negoziale tutte le materie che incidono sul trattamento economico e di carriera del personale.
Il Consiglio Generale apprezza e condivide l’impegno della segreteria perché, nella massima chiarezza delle valutazioni e degli obiettivi e nella più rigorosa autonomia rispetto alle dinamiche tra le forze politiche, si individuino percorsi di possibile impegno unitario con le altre organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, a sostegno di una piattaforma condivisa che metta al centro l’affermazione e la salvaguardia del ruolo negoziale delle parti sociali.
Roma, 28 aprile 2022
APPROVATO ALL’UNANIMITÀ
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