Docenti inidonei: mobilità sì, ma contrattata
Le norme - contenute nella manovra approvata ieri dal Consiglio dei Ministri e concernenti la mobilità del personale docente dichiarato permanentemente inidoneo per motivi di salute - devono essere assolutamente modificate. Non è, la nostra, un’opposizione di principio, essendo la mobilità verso altri comparti un'eventualità da tempo prevista, anche nei contratti, pur se attuata assai raramente.
Per i docenti inidonei, in particolare, si tratta di una prospettiva definita per legge: fu la “Finanziaria 2008” (legge 244/07, art. 3, comma 127) a disporre la loro iscrizione in un ruolo speciale ad esaurimento, in attesa che si attivassero procedure di mobilità nello stesso o in altri comparti; proprio a tale norma fa riferimento il contratto integrativo sottoscritto nel 2008 per disciplinare le modalità di utilizzazione del personale inidoneo.
Ciò che non va assolutamente bene, nel testo della manovra (art. 20, commi 12 e seguenti), è l’assenza di qualsiasi riferimento alle sedi negoziali cui necessariamente la materia deve essere affidata: non è infatti accettabile un intervento unilaterale su temi come questo, su cui devono valere le prerogative della contrattazione.
Ancor meno ci piace la previsione, davvero abnorme, di un utilizzo forzoso esteso addirittura a regione diversa da quella di servizio; si tratta di un’ipotesi senza precedenti nell’ambito delle regole che da sempre presiedono la mobilità del personale scolastico, ivi compresa quella d’ufficio.
Non ci interessa sapere per quali ragioni si sia immaginata una soluzione così drastica e pesante, né quante probabilità abbia di essere davvero tradotta in pratica: per la CISL Scuola questa ipotesi è semplicemente da rimuovere.
Davvero non si comprende, né tanto meno si può accettare, una sorta di accanimento verso lavoratori che - lo ricordiamo - hanno scelto di continuare a lavorare, con mansioni diverse, pur in presenza di sopravvenute e riconosciute condizioni di inidoneità all’insegnamento che avrebbero consentito loro, in moltissimi casi, l’accesso alla pensione.
Sono già stati attivati, in passato, controlli e verifiche tesi ad accertare l’effettiva sussistenza della condizioni di inidoneità, verifiche alle quali non ci siamo mai opposti, per rimuovere ogni sospetto di voler contrastare esigenze di doverosa trasparenza.
Si tratta, quindi, di lavoratori ai quali la CISL Scuola intende offrire nella sede giusta, quella negoziale, le necessarie tutele.