18 ottobre 2011, legge 3. La riforma del Titolo V
Un approfondito commento di Mario Guglietti su genesi, obiettivi e contenuti, ma anche sui tanti nodi irrisolti, di una legge che avrebbe dovuto regolare i rapporti fra Stato e potere locale e sulla quale si rivela forse necessario rimettere mano. Operazione quanto mai delicata, perché la Costituzione è norma da "maneggiare con cura".
La norma che oggi compie gli anni è la legge 3 del 18 ottobre 2001, con la quale venne modificato il Titolo V della nostra Costituzione, quello che regola i rapporti fra lo Stato e le sua articolazioni territoriali. Passaggio delicato e complesso, anche perché avvenuto in anni che vedevano esplodere, soprattutto nelle regioni del nord, spinte autonomistiche dai tratti radicali, in cui la prospettiva federalista veniva spesso declinata in termini di vero e proprio secessionismo.
Un passaggio che non è mai stato portato a vero compimento e che, per quanto riguarda in particolare la scuola, ha innescato più volte il contenzioso tra i vari attori - scuole autonome, province, regioni e stato - in merito all’esercizio delle competenze loro attribuite, spesso rivelatesi più confliggenti che concorrenti. Più d’una volta – si pensi ad esempio al tema del dimensionamento delle istituzioni scolastiche – è dovuta intervenire la Corte Costituzionale a dirimere questioni intricate, tanto da costituire una vera giungla normativa e amministrativa su cui non a caso il legislatore pare oggi intenzionato a ritornare per semplificare, dare stabilità e prospettiva a un’architettura istituzionale che ha mostrato troppi limiti.
Ma occorre procedere con attenzione: mettere le mani sulla nostra Costituzione è sempre stata impresa difficile e delicata. Per farlo, servono chiarezza di idee e ampia condivisione politica dal momento che, suprema legge dello stato, la Costituzione è garante del bene comune dell’intera collettività e, in quanto tale, è indisponibile a legittimare interessi di parte, sostenuti da fazioni contrapposte. È questo il monito che viene lanciato a conclusione dell'approfondito commento di Mario Guglietti con cui l’Agenda Cisl Scuola celebra il compleanno della legge di riforma del Titolo V.
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