4 aprile 2012 - Legge 35, spunta l'organico funzionale
La perenne attesa di una «svolta» nelle politiche scolastiche, dopo il triennio durissimo dei tagli disposti in avvio della XVI Legislatura (governo Berlusconi – Tremonti – Gelmini), sembrava aver trovato finalmente risposta con la legge 4 aprile 2012, n. 35, e in particolare con l’art. 50, che apriva alla prospettiva dell’organico funzionale. Coltivammo allora per un attimo la speranza che la stagione dei tagli stesse declinando, e che Governo e Parlamento, pur nella durezza del momento, avessero voluto dare al Paese un esplicito segnale di attenzione nei confronti di un settore dell’intervento pubblico – il sistema scolastico e formativo – da considerare, secondo l’auspicio già espresso nel Quaderno Bianco del settembre 2007, “terreno di investimento e non capitolo di spesa”.
Purtroppo le speranze sono andate ben presto deluse; è vero che la consistenza delle dotazioni organiche si è da allora sostanzialmente mantenuta, anche perchè ulteriori decrementi avrebbero reso di fatto ingestibile il sistema, tuttavia la portata innovativa della norma è rimasta inespressa e le cronache di queste ore ci consegnano gli esiti di un confronto sugli organici segnato dalla rigidità di un’Amministrazione incline a una mera ratifica dell’esistente, con tutti i limiti che la situazione da tempo evidenzia. Nell’excursus di Mario Guglietti, con cui si celebra il secondo compleanno della legge 35/2012, emerge come quella che era stata metaforicamente intesa come un’oasi destinata finalmente a contrastare la desertificazione dell’autonomia scolastica, sia alla fine rimasta un miraggio, anche per il sopraggiungere della spending review di Monti, destinata a spegnere ben presto gli entusiasmi primaverili di quanti avevano generosamente sperato in un’effettiva inversione di tendenza delle politiche scolastiche.
- Files:
- 35_04042014.pdf332 K