Il Ministro Bianchi al congresso CISL Scuola: il tema della pace e dell'accoglienza ai profughi ucraini priorità anche per la scuola
Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si è collegato on line col Congresso della CISL Scuola subito dopo le relazioni di apertura per un intervento di saluto nel quale ha indicato come assoluta priorità il tema della pace e le azioni da mettere in campo per soccorrere le persone in fuga dall’Ucraina invasa dalle truppe russe.
Serve, ha detto il Ministro, concertare una strategia europea di accoglienza, nell’ambito della quale la scuola è chiamata a fare la sua parte, come già sta avvenendo in molte realtà del nostro Paese.
Pace e solidarietà, ha ricordato Bianchi, sono valori fondanti per il sindacato e anche per la scuola, che tutti siamo chiamati a caratterizzare sempre più come una comunità. Forte l’invito a lavorare insieme per valorizzare al massimo la professionalità del personale scolastico, a partire dagli insegnanti, che svolgono un ruolo fondamentale per la società, all’interno di una scuola che è al tempo stesso fattore di stabilità sociale e di innovazione.
Occorre offrire nuove opportunità di sviluppo delle carriere, ripensare una governance che riconosca adeguatamente le funzioni dei dirigenti, dei DSGA, delle funzioni di middle management. Serve accelerare gli interventi di riforma per riscattare la scuola da una condizione di marginalità in cui è da troppo tempo relegata, riconoscendone la centralità per la tenuta e la crescita del Paese.
Colmare squilibri e disuguaglianze resta ancora una priorità per un Paese segnato da forti divari riscontrabili anche nella diversa capacità di risposta alle azioni del PNRR a seconda delle aree territoriali. È necessario agire in un’ottica di istruzione e formazione permanente, potenziando l’istruzione degli adulti. Una formazione permanente che risponde alle esigenze di chi si affaccia al nostro Paese per diventare cittadino europeo, ma è indispensabile in generale per seguire i processi di innovazione e cambiamento che caratterizzano sempre più tutti i sistemi produttivi. Il Paese, ha concluso Bianchi, ha bisogno di una scuola che non sia semplicemente un luogo in cui stare, magari controvoglia, ma il luogo in cui formare le proprie conoscenze, “il luogo in cui si impara a vivere insieme”.