Dirigenti Scolastici. Concorso ordinario in Sicilia tra sentenze e decreti-legge

27.11.2009 15:49

Di seguito, il comunicato della Segreteria Nazionale e del Coordinamento Nazionale Dirigenti Scolastici della CISL Scuola a proposito dell'ingarbugliata, incerta e caotica situazione venutasi a creare nel governo di circa 400 istituzioni scolastiche siciliane in seguito ai recenti provvedimenti (sentenze giurisdizionali e provvedimenti legislativi) riguardanti l'ultimo specifico concorso ordinario.

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Il Consiglio dei Ministri nella seduta odierna ha approvato un apposito decreto-legge con il quale - a quanto apprendiamo dal sito istituzionale del Governo - "... è stata decisa l'abrogazione di una norma in materia di concorsi per dirigenti scolastici, introdotta in sede di conversione (del decreto-legge 134/09) al fine di conformare il dettato normativo a pronunce della magistratura amministrativa successivamente intervenute".

La disposizione abrogata riguarda il comma 4-quinquiesdecies dell'art. 1 del decreto-legge 134/09 convertito dalla legge 167/09, tendente sostanzialmente a salvaguardare le "posizioni giuridiche" acquisite "dai candidati ai concorsi a posti di dirigente scolastico indetti precedentemente all'emanazione del dPR 140/08, dichiarati vincitori e assunti in servizio", le cui procedure sono state annullate da una sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa (C.G.A.) della Regione Sicilia.

Per cultura, stile e tradizione la CISL Scuola ha sempre evitato di mettere in discussione le determinazioni assunte dagli organi giurisdizionali, in quanto istituzionalmente preposti a garantire la giustizia amministrativa e la tutela degli interessi legittimi dei cittadini, e non ha esitato a ritenere difficilmente condivisibile la prassi delle "sanatorie" politiche che a posteriori intervengono a regolarizzare situazioni di mancato rispetto delle regole.

Ma in questo caso l'emendamento abrogato non tendeva a mettere in discussione gli annullamenti degli atti delle procedure concorsuali disposto dal C.G.A. siciliano, essendo piuttosto finalizzato alla contestuale garanzia degli interessi dei vincitori (che avevano superato tutte le fasi concorsuali prima dell'annullamento delle procedure) e della continuità del governo amministrativo e didattico delle circa 400 istituzioni scolastiche cui i suddetti vincitori risultano preposti da due anni scolastici.

La decisione odierna del Governo ripropone inevitabilmente una situazione carica di incertezze, difficoltà e confusione, nella quale sono messi in discussione i destini professionali di centinaia di dirigenti e un efficace governo delle istituzioni scolastiche agli stessi affidate.

La CISL Scuola - mentre chiede che le necessarie e conseguenti disposizioni amministrative di applicazione della nuova norma legislativa tengano conto in modo equilibrato dei molteplici interessi in gioco - si ritiene impegnata fin d'ora ad assicurare al personale coinvolto ogni necessaria tutela.