12 giugno 2008: "Giornata mondiale contro il lavoro minorile"

06.06.2008 16:22
Categoria: Comunicati Stampa

Ogni anno, la "Giornata mondiale contro il lavoro minorile" attira l'attenzione dell'opinione pubblica su questo flagello che investe milioni di bambini nel mondo. Nel 2008 la "Giornata Mondiale" ha come messaggio: "L'educazione di qualità è la miglior risposta al lavoro minorile". Il 12 giugno questo messaggio semplice, ma potente, sarà diffuso in tutto il mondo per sensibilizzare i governi, le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori, i media e l'opinione pubblica.

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Il lavoro dei minori: un ostacolo all'educazione

Secondo le statistiche pubblicate dall'"Organizzazione Internazionale del Lavoro" (OIL), 218 milioni di bambini/ragazzi (dai 5 ai 17 anni) sono vittime del lavoro minorile. 126 milioni di essi lavorano a lungo ed in condizioni di estremo pericolo.

In casi estremi detti minori sono soggetti a schiavitù ovvero separati dalle loro famiglie e/o abbandonati alla loro sorte per le strade delle grandi città. La loro salute fisica è messa in pericolo e il loro benessere sociale e intellettuale è compromesso da un'alimentazione ed una scolarizzazione inadeguata.

Il lavoro minorile è strettamente collegato alla povertà. Spesso il contributo economico che questi "bambini lavoratori" recano al budget familiare è fondamentale: le famiglie deprivate - che spesso dipendono da questo contributo - danno maggior peso a questa risorsa che non all'educazione. Queste famiglie non sono in grado di pagare le tasse scolastiche e tutte le altre spese legate alla scuola. Così quando devono fare la scelta d'inviare uno dei loro bambini a scuola, sono spesso propense a privilegiare i maschi a danno delle femmine.

Nel quadro degli "Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo", le Nazioni Unite e la comunità internazionale hanno definito alcuni obiettivi che da qui al 2015 dovrebbero: 1) far acquisire a tutti i bambini un ciclo completo di educazione primaria; 2) eliminare la disparità sessuale in campo educativo.

Questi obiettivi non potranno essere raggiunti senza rimuovere i fattori che sono all'origine del lavoro minorile e che impediscono alle famiglie più povere di mandare i loro figli a scuola.

Dovrebbero essere messe in atto, in particolare, le seguenti misure:

  • offrire un insegnamento primario gratuito, pubblico ed obbligatorio;
  • superare gli ostacoli all'educazione delle bambine;
  • dare opportunità educative ai fanciulli ed ai giovani non scolarizzati;
  • garantire ai bambini l'accesso a scuola, oltre che ad un ambiente sicuro e di qualità;
  • colmare la carenza mondiale d'insegnanti e assicurare un corpo docente formato e professionale;
  • promuovere l'adozione di leggi conformi alle norme internazionali sul lavoro minorile e l'educazione;
  • lottare contro la povertà e favorire la creazione di posti di lavoro decente per gli adulti;
  • accrescere la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla necessità di eliminare il lavoro minorile.

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L'educazione favorisce i diritti dell'uomo e lo sviluppo

Il diritto all'educazione - che costituisce un aspetto essenziale dei diritti dell'uomo oltre che essere indispensabile al loro esercizio ed allo sviluppo di ciascuna persona - permette ai bambini ed ai giovani, economicamente e socialmente esclusi, di sfuggire alla povertà.

I bambini che possono fruire di un'educazione, inoltre, sono più favorevoli ad offrire l'opportunità della scuola ai loro figli. Investire nell'educazione è una decisione economica molto importante.

Uno studio dell'OIL ha dimostrato che l'eliminazione del lavoro minorile e la sua sostituzione con un'opportunità di scolarizzazione universale comporta notevoli benefici economici e sociali che, a livello globale, sono stimati sei volte superiori ai costi sostenuti.