Risposta di Francesco Scrima alla dichiarazione di Domenico Pantaleo, apparsa ieri sul sito della FLC CGIL

25.02.2009 14:16
Categoria: Comunicati Stampa

Non è uno scontro sensato, né utile alla scuola e alla categoria quello a cui, da un po' di tempo, cerca di portarci la FLC CGIL; ma a fronte delle rinnovate, dirette e provocatorie affermazioni del suo Segretario Generale, non possiamo che rispondere.

Nel merito della nostra posizione sul contratto da noi firmato con gli altri sindacati, ma non firmato dalla FLC CGIL è inutile tornare; è una scelta che abbiamo ampiamente argomentato e a cui la FLC CGIL non ha mai risposto con qualche cosa di serio.

Per questo ora, alzando il tono, cerca di colpire sotto la cintola accusandoci di scarsa democrazia e di aver complottato con l'Amministrazione per far boicottare il suo legittimo quanto autoreferenziale referendum.

Sui modi di esercitare la rappresentanza del mondo che fa riferimento al sindacato possiamo avere idee diverse, ma la democrazia è più nel nostro DNA che in quello di altri.

Nella storia del sindacato, il ricorso al referendum è avvenuto solo in precise e limitate circostanze, e per ragioni sempre unitariamente condivise.

Il Segretario FLC CGIL, forse perché nuovo nel comparto, ignora che nel "Comparto Scuola" i contratti unitariamente sottoscritti non sono stati mai sottoposti a referendum.

Non si può invocare il referendum solo quando la FLC CGIL non lo ha sottoscritto.

Evidentemente il neo-segretario generale della FLC CGIL ha una concezione "tolemaico-cigiellecentrica"  del sindacato.

Mai il sindacato ha utilizzato il voto dei lavoratori per sottrarsi alle proprie responsabilità rispetto agli esiti di trattative che è suo dovere condurre e concludere.

Per questo è il referendum della FLC CGIL che risulta anomalo e diverso rispetto ai precedenti.

Anomalia anche imputabile alla scelta di legare la consultazione referendaria sull'esito contrattuale alle "devastanti politiche governative", contro le quali - e senza referendum - la categoria si era già chiaramente espressa con la massiccia adesione e la straordinaria partecipazione allo sciopero generale e alla manifestazione nazionale dello scorso 30 ottobre, unitamente proclamati da tutte le Organizzazioni Sindacali della scuola.

Chi lo promuove non indica scelte, ma fa leva sull'insoddisfazione della gente per darsi il conforto di una democrazia solo apparente.

Se avessimo voluto anche noi "dare i numeri" come ha fatto la FLC CGIL, avremmo potuto esibire il dato relativo agli 850.000 lavoratori che non hanno risposto alla  chiamata della FLC CGIL.

Non lo abbiamo fatto per una ragione di stile, ma soprattutto per il rispetto che abbiamo nei confronti di tutti i lavoratori e del sindacato.  

Sulle modalità del suo svolgimento c'è da osservare che solo per signorilità si è taciuto che è stato fatto in orario di servizio, non rispettando la regola per cui questo tipo di consultazione doveva svolgersi in tempi diversi.

Dunque smettiamola e facciamo discorsi seri.

 

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola